GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Era forse destino che Alessandro Bianchi dovesse realizzare l’ultimo gol nella massima serie con la maglia dell’Inter il 28 maggio, nel giorno dell’anniversario dalla conquista del tredicesimo scudetto della storia nerazzurra. In quel campionato dei record l’ala romagnola aveva disputato 31 partite realizzando tre reti. Era la prima stagione alla Pinetina, dopo tre annate nel Cesena. Nella seconda stagione con la Beneamata celebrò la Supercoppa italiana e nella terza era stato presente 11 volte nella cavalcata europea che ridiede all’Inter un titolo europeo dopo ventisei anni. Nei Sedicesimi di ritorno della Coppa Uefa 1990-’91 Bianchi fu decisivo nel 3-0 all’Aston Villa, evitando i tempi supplementari; “In azione di contropiede l’Inter segna il suo terzo punto con quello che mi pare di poter ribadire è stato il suo migliore uomo fino a questo momento”, disse Bruno Pizzul in telecronaca. Furono di meno le presenze nell’edizione 1993-’94, considerato che in carriera il romagnolo accusò vari infortuni muscolari che ne condizionarono in parte la carriera. Dal 1992 al ’95 sono state 43 le sue presenze in campionato. Il 28 maggio di venticinque anni fa siglava l’ultima rete: stop, palleggio e tiro. Classe e coordinazione. Alla Sampdoria (2-2), la squadra alla quale aveva scritto l’explicit realizzativo con i bianconeri di Romagna. Bianchi lasciò l’Inter nel 1996, per tornare al Cesena.