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Il 3 Febbraio del 2002 si giocò la 21esima giornata di una Serie A che sarebbe stata epica, soprattutto nell’epilogo. La Roma, trionfatrice nell’anno precedente, era chiamata a superare l’ostica Fiorentina di Ottavio Bianchi, tecnico preparato e dal grande passato.
Fuori Cassano nella prima parte di gara, i giallorossi avevano schierato un attacco composto da Totti, Del Vecchio e Batistuta, di ritorno in quello che era stato il suo stadio.
Una partita giocata su entrambi i fronti, con i toscani molto più propositivi e i laziali bloccati dalla smania di vittoria.
La Fiorentina, dopo un inizio piuttosto cauto, sbloccò il risultato grazie ad un sinistro da biliardo del talentoso Morfeo, abilissimo a sfruttare l’assist intelligente di Amoroso. Poi arrivò il 2 a 0 firmato Adriano. Una punizione delle sue, un fendente da trenta metri di quelli potenti, impossibile da parare nemmeno per il reattivo Antonioli.
Capello cercò di correre ai ripari nella ripresa, inserendo il suo gioiellino di Bari vecchia. Proprio Cassano portò il risultato sul 2 a 1, grazie ad un colpo di testa preciso che si andò ad insaccare alla destra di Manninger. Il pareggiò, invece, scaturì da un calcio d’angolo sul quale il più lesto fu il brasiliano Emerson.
Quel pareggio con quattro gol rischiò di saltare per colpa del gioiellino viola di scuola atlantina. Proprio allo scadere dei novanta minuti, infatti, il destro di Morfe si andò a stampare all’incrocio dei pali, con Antonioli più che battuto.
Quel campionato lo vinse la Juventus, in volata sulla Roma e sull’Inter di Ronaldo.