Storie di Calcio

3 Gennaio 1981: l’Italia di Bearzot perde la prima partita del Mundialito contro l’Uruguay

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Copa de Oro de Campeones Mundiales

Lo avevano creato per festeggiare i 50 anni dal primo Campionato Mondiale della storia. Avrebbero dovuto partecipare soltanto i migliori, soltanto le nazionali che in mezzo secolo di torneo intercontinentale erano state in grado di fregiarsi del titolo più ambito.

Uruguay, Italia, Brasile, Germania Ovest, Inghilterra e Argentina. Tre europee contro tre sudamericane. Uno schema perfetto che poteva condurre ad un successo significativo, sull’onda di quello ottenuto due anni prima dall’Albiceleste sotto dittatura.

A volerlo fortemente era stato Cataldi, presidente del Peñarol con grandi appoggi all’interno della FIFA di quel tempo. Prima dell’inizio però, nonostante le premesse di grandezza e di spettacolarità, c’era stata l’importante defezione dell’Inghilterra, solitamente poco avvezza a celebrazioni di questo genere e ufficialmente in disparte per “problemi di calendario”. Al suo posto l’Olanda, sconfitta in due finali consecutive nonostante il gioco più futuristico di tutto il decennio ’70.

Il 3 Gennaio del 1981, l’Italia di Enzo Bearzot si presentò davanti al pubblico dello Stadio del Centenario di Montevideo per la prima partita del girone; una formazione piena di talento, con un gruppo che stava attraversando una camaleontica trasformazione in vista del Mondiale di due anni dopo.

Il vecio aveva anche portato tre nuovi giovani innesti, destinati ad avere una grande futuro: Salvatore Bagni, Carlo Ancelotti e Pietro Vierchovod. Nella prima partita, però, il blocco storico non verrà toccato, con una linea difensiva composta da Gentile, Scirea e Cabrini e con un attacco nel quale spiccavano Graziani e Altobelli.

Nonostante le buone premesse e nonostante il tifo italiano composto da circa diecimila connazionali emigrati, la bolgia del Centenario riuscì ad avere l’effetto sperato. Una partita subito maschia e fallosa, con l’Uruguay in veste di “carnefice” e con l’Italia arresa ad una partita più di lotta che di calcio. Finirà 2-0 in favore dei ragazzi di Máspoli, grazie ad un dubbio rigore trasformato da Ramos (che Bordon riuscirà quasi a parare) e ad una grande giocata di Victorino, abile ad eludere la marcatura di Gentile con uno stop di petto e a infilare il numero 1 azzurro con un rasoterra velenoso.

Quel torneo, storicamente importante anche dal punto di vista televisivo (Berlusconi riuscì a strapparne i diritti), finirà con la vittoria dei padroni di casa in finale contro il fortissimo Brasile.

Un pò come era successo due anni prima nella vicina Argentina.

 

Foto Copertina TWITTER

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