GLIEROIDELCALCIO.COM – La Roma che si appresta ad affrontare il periodo natalizio del 1964 è una società in forte crisi finanziaria: ha un passivo di circa due miliardi di lire. Il Presidente Marini Dettina, aveva ereditato un pesante bilancio in rosso di oltre 900.000.000 di Lire. Ad aumentare il debito influì notevolmente la sua ambizione nel cercare di creare una squadra competitiva. Ambizione che finì per gravare oltremodo sulle casse societarie. Alcune operazioni di mercato si possono giudicare quantomeno discutibili, nomi altosonanti per l’epoca come John Charles, ormai sul viale del tramonto, e Angelo Benedicto Sormani, mister “Mezzo Miliardo”. Acquisti che “solleticarono” la piazza vero, ma incisero in maniera davvero negativa nei già provati bilanci societari.
I calciatori conoscono perfettamente la situazione e pongono in essere delle proteste. Su tutti il rifiuto di andare in ritiro alla vigilia dell’incontro con lo Zagabria valido per la Coppa delle Fiere oltre a minacciare di scioperare successivamente il 22 Dicembre contro la Juventus all’Olimpico. Sciopero revocabile in caso di garanzie sui pagamenti arretrati. Le rivendicazioni riguardano sia gli ingaggi della stagione in corso sia, in alcuni casi, quelli della stagione precedente. Mancano all’appello anche alcuni premi partita, non ultimo quello per la vittoria della Coppa Italia a Torino del 1° Novembre precedente.
A metà dicembre la Lega Calcio era intervenuta per evitare il peggio anticipando, di fatto, alcuni crediti che il club giallorosso vantava nei confronti di altre squadre per cessione di giocatori, per gli incassi delle partite etc. Ovviamente la Lega, con l’intento di cautelarsi, pone il “blocco” agli incassi delle gare successive oltre a riservarsi il diritto di rivalsa verso le società delle quali aveva anticipato alla Roma gli importi.
Una buona e lodevole iniziativa che permette alla società romana di poter far fronte ad alcune spese correnti e al pagamento di una buona parte di arretrati. La situazione rimane comunque grave. Molto grave.
In vista della successiva e difficile trasferta di Vicenza la Roma il 30 Dicembre si allena al Tre Fontane e Lorenzo, l’allenatore della compagine giallorossa, al termine dell’allenamento stesso, si avvicina alla rete per interloquire con i tifosi e lancia un messaggio forte e duro: la situazione è talmente grave che le casse vuote non permetteranno di andare in trasferta.
I tifosi non credono alle proprie orecchie ma raccolgono immediatamente una piccola somma. L’idea però è di organizzare qualcosa di più importante, qualcosa che possa coinvolgere l’intera tifoseria e perché no, l’intera città. L’appuntamento è al Teatro Sistina per il giorno successivo. Sarà lo stesso Giacomo Losi “Er Core de Roma”, il capitano della Coppa delle Fiere del ’61, a raccogliere le offerte suo malgrado. Circa 700.000 mila lire diventano “giallorosse”. Il presidente Dettina, ignaro della colletta rifiuta la somma, ma le polemiche dei suoi oppositori ovviamente divampano.
A Vicenza, dove i giallorossi perdono di misura, la Roma venne accolta dal lancio di monetine, “usanza” ripetuta in quel periodo anche in altri stadi. La compagine giallorossa conclude il campionato 1964/65 piazzandosi al nono posto con 31 punti, a sole tre lunghezze dalla zona retrocessione.
Anche la rivista Kicker (la rivista sportiva più importante della Germania) concede spazio al “fatto”, alla crisi della Roma e alla colletta organizzata da Lorenzo, con le inevitabili critiche a tutto il calcio italiano… nulla di nuovo! È sicuramente questa una delle pagine più buie e al contempo grottesche della storia Giallorossa, che hanno finito per distruggere l’immagine di uomo, il Presidente Marini Dettina, senza ricordare che con lui la Roma ha vinto la sua prima Coppa Italia. Non solo, fu un uomo di grande valore, un ufficiale della “Folgore”, insignito della medaglia d’Argento per il valor militare per un’impresa durante la famosa battaglia di El Alamein.
Quel che è giusto è giusto!!!