“Se tu giochi come hai giocato oggi, tu entrerai nel cuore dei salentini. Qui a Lecce vogliono sempre il 100%”
Il ricordo di Michele Lorusso e Ciro Pezzella inizia con le parole di Ricardo Paciocco, un compagno di squadra arrivato alla corte giallorossa poco tempo prima di quel tragico 2 Dicembre 1983.
Michele e Ciro erano due bandiere di un calcio andato perduto, due calciatori attaccati a quei colori e a un territorio che li aveva accolti e osannati. Per Lorusso erano stati 13 anni intensi, conditi da 418 presenze e un gol; Pezzella, invece, era ritornato nell’amato Salento dopo le esperienze con Sampdoria e Avellino.
Quel 2 Dicembre di 37 anni fa il destino decise di prenderli con sé, consegnandoli ad un mito calcistico che ancora oggi resiste. La paura dell’aereo li aveva spinti a staccarsi dal gruppo di Fascetti e a prendere un treno, direzione Varese, con partenza da Bari.
Quella Mercedes 190, guidata da Ciro, non arriverà mai alla stazione del capoluogo pugliese. Si fermerà 20 km prima, in prossimità di Mola di Bari, stoppata dal fato e da un incidente assurdo che causerà la morte dei due campioni.
Il mito di Ciro e Michele rivive ancora oggi nel ricordo di tutto il Salento giallorosso, in quello Stadio Via del Mare che gli ha dedicato una curva, nei murales che abbelliscono i palazzi della città barocca.
Una leggenda sportiva che merita di essere esaltata e ricordata negli anni, simbolo di un calcio puro che sembra, ormai, andato perduto.
Ci piace chiudere il nostro omaggio a Pezzella e Lorusso, mostrandovi un video che il nostro amico Ricardo Paciocco ha postato sul suo profilo Facebook, concedendoci di inserirlo. Grazie Ricardo.