Il 4 maggio di settantadue anni fa è una data di lutto nazionale. Quel pomeriggio lì tutti restano vicini alla città e ai tifosi granata mettendo da parte il proprio tifo. Il calcio piange per la scomparsa del “Grande Torino” in quel maledetto incidente aereo contro la Basilica di Superga.
Un giorno triste viene ricordato dal Corriere di Torino […] il significato di questa giornata e l’intensità con cui viene vissuta a Torino non cambiano mai […]
Il Covid modifica il programma ma non si può dimenticare
[…] La tradizione vorrebbe la squadra granata salire a Superga tra due ali di folla alle 17.03 ora della tragedia, per la messa di suffragio nella Basilica seguita dalla lettura dei nomi dei caduti da parte del capitano. Niente di tutto ciò nell’era della pandemia. Ma del Grande Torino non ci si dimentica, nel luogo che fu teatro delle sue imprese (Stadio Filadelfia) nel pomeriggio don Riccardo Robella, il padre spirituale del Torino, celebrerà la Liturgia della Parola nel piazzale. La cerimonia sarà trasmessa in streaming sui canali ufficiali del Torino […]
E infine la Mole Antonelliana tutta granata
[…] A simboleggiare che il Grande Torino è stato, è e sempre sarà una parte incancellabile della storia di questa città […]
(CORRIERE DI TORINO di Gianluca Sartori)