47 anni fa, a Bologna, Bulgarelli dà l’addio al calcio
Giacomo Bulgarelli, nato a Portonovo di Medicina, nella campagna bolognese, il 24 ottobre del 1940 e trasferitosi con la famiglia nel capoluogo emiliano negli anni Cinquanta, aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili del Bologna, tra il 1955 e il 1958 e poi era passato alla prima squadra del club bolognese nell’aprile del 1959, in una partita contro il Vicenza.
Fu un debutto positivo dal punto di vista del risultato della squadra di casa, ma anche sotto l’aspetto della prestazione individuale di Bulgarelli: i felsinei vinsero uno a zero, grazie ad un gol di Perani intorno al quarto d’ora della ripresa e il loro numero otto fu tra i migliori in campo.
Quel giorno i rossoblù emiliani erano scesi in campo con la formazione seguente: Giorcelli, Capra, Pavinato, Fogli, Greco, Pilmark, Perani, Bulgarelli, Bonafin, Fascetti, Pascutti (allenatore: Foni). Il Vicenza aveva risposto con Battara, Burelli, Capucci, Fabris, Zoppelletto, De Marchi, Conti, Menti, Campana, Agnoletto, Savoini (allenatore: Lerici).
Da notare la giovane età dell’attacco dei bolognesi in occasione di quella sfida con i vicentini: Perani era diciannovenne, Bulgarelli diciottenne, Fascetti ventenne e Pascutti ventunenne. Il più “vecchio“ tra gli attaccanti petroniani era Bonafin che nel giorno dell’esordio di Bulgarelli era vicino ai venticinque anni di età.
A partire da quel Bologna-Vicenza del ’59, Bulgarelli aveva iniziato un percorso da professionista che lo avrebbe portato a vincere uno Scudetto e due volte la Coppa Italia con il Bologna e un titolo europeo con la nazionale italiana (credo in qualità di giocatore della rosa, ma mai schierato in campo).
Bulgarelli e la storia dello scudetto
Lo Scudetto del 1964, per certi aspetti ebbe risvolti epici, visto che fu conquistato a seguito di un eccezionale spareggio con l’Inter. Era una squadra, quella del Bologna Campione d’Italia, che è rimasta nel cuore di molti sportivi italiani. Mio padre me ne parlava con deferenza, citandomi alcuni nomi di quello squadrone guidato da Bernardini: Furlanis, Pavinato, Janich, Haller, Fogli, Bulgarelli, Perani e Pascutti.
Anche la conquista della Coppa Italia del 1970 arrivò alla fine di una partita contro il Torino a Bologna che, pur non essendola formalmente, aveva assunto i contorni di una finale, visto che si trattava dell’incontro all’ultima giornata tra le prime due del girone: Torino primo a otto punti e Bologna secondo a sette (in effetti, a quei tempi la formula della competizione prevedeva un girone finale a quattro squadre e non una partita secca tra due finaliste). Il risultato fu un netto due a zero, con gol di Savoldi, che non lasciava spazio a discussioni e, soprattutto, permise al Bologna di scavalcare il Torino in classifica e portare a casa il trofeo.
E poi l’altra vittoria in Coppa Italia, nel 1974. Da osservatore esterno considero forse un po’ più controversa e fortunosa, contro la matricola del Palermo, una squadra rivelazione guidata da Corrado Viciani. La conquista del trofeo arrivò grazie ad un pareggio del Bologna su rigore ottenuto e realizzato verso il finale, dopo che i rosanero erano stati in vantaggio per quasi tutto l’incontro. Poi, visto che alla fine dei supplementari il risultato era rimasto invariato, il Bologna era riuscito ad imporsi ai rigori.
Bulgarelli e l’ultima partita
Alla fine di questo percorso di sedici anni giocati a grandi livelli, nel maggio del 1975, quasi trentacinquenne e con non pochi problemi fisici che si trascinavano da molto tempo, Giacomo Bulgarelli scese dunque in campo, per l’ultima volta, col suo Bologna nel campionato di serie A. L’addio andò in scena in occasione di una partita casalinga dei rossoblù contro l’Ascoli.
Alla fine di quel campionato il Bologna avrebbe ottenuto un più che onorevole settimo posto. In quella giornata, però, il club bolognese non giocò una delle sue migliori partite. Fu un incontro nervoso. Savoldi si rese protagonista con un’espulsione (prenderà cinque giorni di squalifica per offese all’arbitro), dalle ammonizioni per scorrettezze a Cresci e Paris e allo stesso Bulgarelli per proteste.
I felsinei erano andati in svantaggio al sesto minuto, a seguito di un gol di testa segnato da Perico. L’uno a uno dei bolognesi era arrivato pochi minuti dopo con un gol di Ferrara. L’ azione era stata impostata da Savoldi e continuata da Ghetti e poi finalizzata da lui. Ma i rossoblù alla fine non erano riusciti ad andare oltre al pareggio casalingo, contro una squadra di livello inferiore. E il bilancio dei felsinei avrebbe potuto anche essere più pesante, ma fortunatamente Adani riuscì a parare un rigore nella ripresa a Silva.
A parziale scusante va detto che il Bologna aveva assenze importanti: Landini, Bellugi e Pecci. Comunque, anche in una giornata poco felice, Bulgarelli risultò tra i migliori in campo (insieme ad Adani, Cresci, Ghetti e Ferrara). Con quella partita, Bulgarelli era arrivato ad indossare la maglia del Bologna per 488 volte, di cui 391 in serie A (secondo altre fonti 392). Quello del record di presenze era un obiettivo che Bulgarelli aveva perseguito consapevolmente -citando le sue testuali parole- «con il cuore e anche con i ginocchi malandati degli ultimi anni».
Il tabellino dell’ultima partita.
Bologna, 4 maggio 1975. Stadio Comunale. Spettatori: 22.000 circa.
Bologna-Ascoli 1-1
Marcatori:6’, Perico (A); 12’, Ferrara (G).
BOLOGNA. Adani, Caporale, Cresci, Bulgarelli, Roversi, Maselli, Ghetti, Vieri, Savoldi, Massimelli, Ferrara (Paris dal 65’). In panchina: Buso (12), Colomba (14). Allenatore: Pesaola.
ASCOLI: Grassi, Perico, Legnaro, Scorsa, Castoldi, Minigutti, Vivani, Salvori, Silva, Gola, Zandoli. In panchina: Masoni (12), Mancini (13), Calisti (14). Allenatore: Mazzone.
GLIEROIDELCALCIO.COM ( Massimo Prati)