Il percorso che avrebbe portato l’Anderlecht a vincere la Coppa delle Coppe 1976, battendo in finale il West Ham, era iniziato il 16 settembre 1975. Oltre al club belga e a quello inglese, il torneo vedeva la partecipazione di squadre importanti come Celtic e Fiorentina, Basilea e Atletico Madrid, Eintracht Francoforte e Panathīnaïkos e molte altre ancora.
Prima di arrivare in finale, il club di Bruxelles-Capitale e quello di Londra avevano dovuto superare quattro tappe intermedie. L’itinerario dell’Anderlecht era forse stato più agevole. I belgi erano passati grazie alla eliminazione del Rapid di Bucarest, dell’FK Borak, del Wrexham e del Sachsenring Zwickau. La strada degli “Hammers” aveva probabilmente presentato qualche ostacolo in più, specie dopo i primi due incontri che invece erano stati relativamente facili, quelli con i finlandesi del Lahden Reipas e i sovietici dell’Ararat.
Nei quarti e nelle semifinali, invece, i londinesi avevano incontrato l’Aia (squadra allenata da Vujadin Boskov) e l’Eintracht di Francoforte. In entrambi i casi il West Ham aveva perso fuori casa ma era riuscito a passare il turno vincendo all’Upton Park con la stessa differenza di gol contro gli olandesi (ma forte di un maggior numero di marcature in trasferta) e con una vittoria in casa contro i tedeschi che garantiva una migliore differenza reti.
Per gli avversari sembra tutto compromesso …
In particolare, per gli “Hammers”, alla fine del primo tempo del turno di andata all’Aia tutto sembrava compromesso. Come ricordato nel sito ufficiale del West Ham, il Manager dei londinesi, John Lyall, era assente per un’influenza e tra i titolari mancava Trevor Brooking per problemi fisici. Il risultato fu che, nel match giocato in quella che di fatto è la capitale olandese, si andò al riposo con i padroni di casa in vantaggio per quattro a zero. In poco più di una ventina di minuti, tra il 12′ e il 34′, Aad Mansveld aveva segnato tre gol, di cui due su rigore per falli di mano fatti da Kevin Lock e Mick McGiven, reti seguite da un quarto gol realizzato da Lex Schoenmaker.
Nella ripresa, però, la squadra inglese aveva ridotto lo svantaggio con due reti di Billy Jennings e Graham Paddon. Ma, fortunatamente per gli inglesi, davanti a circa 30.000 supporter nella partita di ritorno gli “hammers” segnarono tre gol con Alan Taylor, Frank Lampard e Billy Bonds. Nonostante un gol di Lex Schoenmaker, i londinesi potevano passare il turno.
West Ham United: Day, Coleman, Lampard, Bonds, T.Taylor (McGiven), Lock, A.Taylor, Paddon (Curbishley), Jennings, Brooking, Robson.
FC L’Aia : Thie, Mansveld, Ouwehand, van Vliet, Korevaar, Kila (Jol), Perazic, Schoenmaker, Bres, van Leeuwen, Albertsen (Swanenburg).
Come dicevo anche con il club di Francoforte, per il West Ham passare il turno non fu cosa semplice. I tedeschi non stavano facendo bene in campionato e, alla fine, sarebbero finiti a centro classifica, alla nona posizione. Ma in Coppa delle Coppe l’Eintracht aveva uno score di sei vittorie su sei partite. Le vittorie di fila divennero sette, proprio in virtù della vittoria dei padroni di casa, al Waldstadion di Francoforte, contro gli ospiti inglesi.
Per completezza di informazione va detto che agli “Hammers” furono annullati due gol: uno per fuorigioco e uno per un presunto fallo di mano di Pat Holland. Ma, al ritorno, il West Ham si impose per tre reti a uno davanti a circa 40.000 supporters venuti nonostante le condizioni meteo non fossero state clementi. I padroni di casa si portarono sul tre a zero con doppietta di Trevor Brooking e un gol di Keith Robson e il gol sul finale di Klaus Beruvungen non cambiò le sorti dell’incontro.
In un articolo di Harry Miller, apparso all’indomani dell’incontro sul “Daily Mirror”, si poteva leggere: “Incredibile Trevor! Brooking uomo partita lancia gli Hammers verso la finale”.
Tutto pronto all’Heysel di Bruxelles
Il 5 maggio del 1976, allo stadio Heysel di Bruxelles, tra West Ham e Anderlecht, andava dunque in scena la finale di Coppa delle Coppe e, ovviamente, il pubblico (58.000 spettatori circa) era in grandissima parte composto da tifosi dell’Anderlecht. Il commentatore televisivo precisa comunque che ci sono quasi diecimila tifosi degli Hammers al seguito.
Dei giocatori dell’Anderlecht ho già parlato in dettaglio nel mio scritto dedicato alla Supercoppa del 1976. A questo, posso aggiungere che la squadra belga era allenata da Hans Croon, un olandese che aveva quattro compatrioti tra i propri titolari: Jan Ruiter, Arie Haan, Rob Rensenbrink e Peter Ressel. Tra gli inglesi degni di nota Lampard, Jennings e Brooking.
Frank Lampard era un terzino sinistro che fece quasi tutta l’intera carriera nel West Ham e che conta due presenze nella nazionale inglese. Suo figlio, porta lo stesso nome ed è stato giocatore del Chelsea per una dozzina di anni, dal 2001 al 2014. Billy Jennings era un prolifico centravanti che in un centinaio di match col West Ham (dal 1974 al 1979) segnò più di trenta gol. Trevor Brooking era un centrocampista offensivo ambidestro, con buona propensione al gol: oltre 500 match nel West Ham (dal 1966 al 1984) con una novantina di gol e una cinquantina di presenze nella nazionale inglese, con cinque reti. Infine, Pat Holland, autore di un bel gol proprio nella finale di Coppa delle Coppe contro l’Anderlecht.
Biglietto Collezione Matteo Melodia
La Finale
Davanti a Ruiter, l’Anderlecht schiera Thissen, Broos, Van Binst e Lomme. La linea di centrocampo è composta da Dockx, Coeck e Van der Elst. In attacco ci sono Rensenbrink, Haan e Ressel.
Il West Ham si dispone con Day tra i pali. Davanti a lui troviamo Coleman, Bonds, Taylor e Lampard. In mezzo Brooking, McDowell e Paddon. All’attacco Holland, Jennings e Robson.
A livello di infermeria, tra i belgi Thissen ha un problema ad una caviglia ma viene schierato grazie ad una infiltrazione.
Primo tempo.
Nei primi cinque minuti, molto agonismo e numerosi cambi di fronte ma poche finalizzazioni. Al 5′, c’è il primo corner per il West Ham. Lo batte Paddon che passa a Brooking. Ma la difesa belga interviene, la palla finisce sul fondo e c’è un nuovo calcio d’angolo a favore dei londinesi. Questa volta la palla termina direttamente nelle mani di Ruiter. Robson e Jennings dialogano bene sulla fascia sinistra e al 7′ costringono Lomme al fallo. Ma sugli sviluppi del calcio di punizione l’azione viene fermata per fuorigioco. Al 9′, terzo corner inglese. Al tiro va Trevor Brooking.
Ma, anche in questo caso, il West Ham non sfrutta efficacemente il tiro su calcio d’angolo: Jennings carica Ruiter e l’azione riprende con un fallo battuto dal numero uno dei belgi. Al 10′, prima emozione del match. Il West Ham perde palla sulla trequarti avversaria, c’è allora un rapido capovolgimento di fronte: Ressel percorre una sessantina di metri sulla fascia di destra, resiste ad una carica di Billy Bonds e poi calcia verso la porta inglese. Ne esce fuori un tiro/cross rasoterra che obbliga Mervyn Day alla parata in uscita per evitare l’intervento di Rensenbrink.
Verso il 12′, c’è uno scontro tra Coeck e Jennings. Il fallo è di Coeck ma è lui che ne esce con una caviglia malandata. Al 15′ c’è un fallo laterale a favore del West Ham, sulla fascia sinistra e all’altezza dell’area grande dei belgi. Lo batte Paddon che rimettendo di mani lancia il pallone nell’area piccola degli avversari. Ruiter esita a uscire e Jennings colpisce di testa. Ma, fortunatamente per il portiere dei belgi, la palla si perde sul fondo. Al 18′, azione inglese molto bella: Bonds arriva fino al limite dell’area avversaria e calcia verso la porta.
Il match cresce d’intensità…
Il suo tiro viene ribattuto e il pallone finisce a McDowell che, dalla destra, centra nuovamente nell’area avversaria. Brooking fa sponda di testa. L’azione è frenetica ma alla fine la difesa dei belgi ci mette una pezza. Il match, comunque, cresce d’intensità.
Al 19′, Rensenbrink serve in profondità Arie Haan sulla fascia di destra ma il pallone esce sul fondo. 4 minuti dopo, ancora Rensenbrink semina il panico con una incursione sulla fascia sinistra dell’area inglese: dribbla tre o quattro avversari ma alla fine è fermato. Poco prima della mezz’ora, c’è un cross di Brooking dalla sinistra. La palla arriva nel centro dell’area dell’Anderlecht. Lì, c’è Jennings che colpisce di testa. Il tiro non è forte ma assume una insidiosa parabola a palombella e Ruiter è costretto alla deviazione sopra la traversa: quarto corner per il West Ham.
E sugli sviluppi del corner, arriva il primo gol della partita. Spiovente di Coleman, sponda di testa di Bonds e Holland anticipa Ruiter in uscita, mettendola dentro. Non passa neanche un minuto che l’Anderlecht rischia di subire il due a zero per un pericoloso retropassaggio di Broos a Ruiter. Un passaggio all’indietro che rischia di essere intercettato da Brooking. Al 32′, Ludo Coeck, che aveva la caviglia dolorante da una ventina di minuti (a seguito di un suo intervento falloso su Trevor Brooking) è sostituito da Franky Vercauteren. Al 35′, c’è il primo corner a favore dei belgi. Lo batte Ressel ma il suo tiro è allontanato dall’area dalla difesa degli “hammers”.
Il gol è nell’aria…
Al 39′, un attacco inglese è fermato dall’arbitro per fuorigioco di Jennings. Sulla ripartenza Rensenbrink, ancora una volta semina il panico in area inglese ma alla fine è nuovamente fermato. Però, ormai il gol dei belgi è nell’aria. Al 41′, c’è il secondo calcio d’angolo per l’Anderlecht. Haan batte corto per Ressel che è nei pressi della bandierina. Poi, da Ressel la palla torna a Haan che subisce fallo da Bonds sempre nella zona del calcio d’angolo. Il fallo a favore dei belgi, di fatto è un corner corto sulla fascia di destra. Però, la buona posizione non è sfruttata dal nove dell’Anderlecht.
Ma, poco dopo, arriviamo al pareggio dei belgi. Lampard calibra male il retropassaggio al suo portiere. Ressel anticipa Mervin Day e passa il pallone a Rensenbrink che è poco fuori dall’area piccola inglese. L’olandese controlla di sinistro e segna a botta sicura, calciando con lo stesso piede. Poi, c’è ancora tempo per un quinto corner inglese: un calcio d’angolo, però che non produce nessun effetto, e con cui si va al riposo. Il primo tempo si chiude dunque sull’uno a uno.
Il secondo tempo della finale tra West Ham ed Anderlecht
Nelle file inglesi si registra un cambio, quello di Alan Taylor per Lampard. Il West Ham parte subito all’attacco e dopo un minuto conquista il sesto corner, grazie ad un affondo proprio del nuovo entrato. Alla bandierina va Paddon: tiro sul secondo palo per la testa di un inglese ma alla fine la palla arriva a Ruiter. Al 3′, l’Anderlecht va in vantaggio con una splendida azione in tandem di Vercauteren e di Van der Elst. Il primo si porta in attacco con una rapida accelerazione e passa la palla al compagno nell’area del West Ham. Il secondo, da posizione decentrata a destra, evita l’intervento di un inglese, imprime alla palla una imprendibile traiettoria a rientrare e segna uno splendido gol che si insacca nel sette.
Al 10′, Thissen è ammonito per un fallo su Alan Taylor che, sulla fascia di destra, crea qualche pericolo ai belgi. Sugli sviluppi di quel calcio di punizione, il West Ham ottiene il settimo corner ancora grazie ad Alan Taylor che tira in porta ed obbliga un belga alla deviazione sul fondo. In quel momento il computo è di 7 calci d’angolo a 2 per gli inglesi. Del corner si incarica Paddon e dal calcio d’angolo nasce un’azione che si conclude con una respinta del capitano belga Van Binst, il conseguente potentissimo tiro di Tommy Taylor e una splendida parata di Ruiter che devia a lato. È l’ottavo corner per il West Ham. Ma il calcio d’angolo si conclude in un nulla di fatto. Anzi, sono i belgi a ripartire in rapido contropiede. In effetti, in questa fase della partita si registrano repentini capovolgimenti di fronte.
L’Anderlecht colpisce ancora
Al 19′, Van der Elst ha l’occasione di fare il terzo gol ma il suo tiro tocca la rete esterna mentre, un minuto dopo è Jennings che non sfrutta una buona occasione per il West Ham. A partire dal 20′, gli inglesi schiacciano i belgi nella loro metà campo. Questa pressione porta al gol dei londinesi che, al 23′, pareggiano con Robson, bravo a colpire di testa un pallone che gli arriva dalla fascia sinistra. Al 27′, Ressel scende sulla sinistra, arrivato al limite dell’area avversaria fa un traversone che pesca Vercauteren sul lato opposto. Questi passa la palla a Rensenbrink che entra nell’area inglese.
Pat Holland interviene su di lui facendolo finire a terra. Per Wurtz è rigore ma, a questo proposito, ho qualche dubbio. E’ il 28′, del tiro si incarica lo stesso Rensenbrink: palla sul lato sinistro della porta inglese e portiere che si tuffa alla sua destra. Anderlecht 3 West Ham 2. Un minuto dopo Van der Elst fa fallo su Robson che reagisce male: entrambi ammoniti.
Le prove per il secondo gol…
Al 33′, Brooking conclude una discesa sulla sinistra con un forte tiro verso la porta di Ruiter ma il numero uno dell’Anderlecht si fa trovare pronto. Incontenibile Rensenbrink nell’area inglese: al 35′ serve un ottimo pallone a Vercauteren che però non sfrutta a dovere la ghiotta occasione. Al 39′, Van der Elst fa le prove per il suo secondo gol personale: tiro potente da fuori area che chiama Marvin Day ad un intervento difficile. Negli ultimi minuti il West Ham chiude l’Anderlecht nella sua metà campo ma alla prima occasione di contropiede i belgi colpiscono ancora: splendido passaggio in verticale di Rensenbrink che centrocampo pesca Van der Elst lanciatosi in progressione entra nell’area inglese. Il belga dribbla due volte McDowell, mette a sedere anche il portiere e segna uno splendido gol. Finisce 4 a 2 a favore dei belgi.
Una partita spettacolare
Si conclude in questo modo una bella partita, fatta di grande agonismo, ma fondamentalmente corretta e giocata a ritmi alti, con una serie di gol di notevole bellezza e con un risultato aperto quasi fino al termine dell’incontro. Tra l’altro, con i due gol di questa finale, che si aggiungono ai sei precedenti, Rensenbrink si aggiudica anche il titolo di cannoniere della competizione. La serata termina con Artemio Franchi che consegna il trofeo ai giocatori dell’Anderlecht. È la prima volta che un club del Belgio vince una coppa europea.
pass Collezione Matteo Melodia
Il tabellino della finale tra West Ham ed Anderlecht
5 maggio 1976. Bruxelles, Stadio Heysel, spettatori: 58.000 circa.
RSC Anderlecht-West Ham United 4-2.
Marcatori: 28′, Holland (WH); 42′, Rensenbrink (A); 48′, Van der Elst (A); 68′, Robson (WH); 73′ (rigore), Rensenbrink (A); 88′, Van der Elst (A).
Arbitro: Robert Wurtz. Guardalinee: Robert Frauciel e Achille Verbecke.
Corner. Anderlecht-West Ham 2-8
Ammoniti: Thissen (A), Van der Elst (A), Robson (WH).
RSC Anderlecht: Ruiter, Lomme, Van Binst, Thissen, Broos, Dockx, Coeck (Vercauteren, 32′), Haan, Van der Elst, Ressel, Rensenbrink. Allenatore: Hans Croon. West Ham United: Day, Coleman, Lampard (A.Taylor , 47′), T. Taylor, McDowell; Bonds, Brooking, Paddon, Holland, Jennings, Robson. Allenatore: John Lyall.
Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature).
Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra.
Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing, 2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022.
Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”.
I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova.
Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.