LAROMA24.IT (Federico Baranello) – Il 6 dicembre 1931 a Campo Testaccio va in scena il Derby, il quinto nella storia della “Stracittadina” in versione campionato e il sesto in assoluto se si considera anche l’amichevole del 22 febbraio 1931. La Roma vanta un bel ruolino di marcia: tre vittorie, amichevole compresa, e due pareggi.
Il Derby è ormai un evento molto sentito nella Capitale e considerato, per chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico, ad alto rischio. Il confronto precedente, finito in parità per 2-2, è stato un match dai tanti colpi proibiti. A fine gara una grande rissa ha visto protagonisti sia i giocatori sia alcuni tifosi scesi in campo. Il “Direttorio” squalifica quindi alcuni calciatori e infligge anche la squalifica del campo per entrambe le squadre da scontarsi successivamente.
Per questo incontro quindi l’allerta è alta. Il giorno prima della gara “Il Littoriale” dona ampio risalto alla sfida e pubblica un “Fervorino pel tifoso” con l’obiettivo di calmare gli animi: “…Sia tu azzurro o pur giallo-rosso, ricorda che non si pretende da te (sarebbe troppo) l’applauso ai giuocatori della squadra avversaria. Si desidera solamente che nella manifestazione della gioia e del disappunto non dimentichi il tuo preciso dovere: rispettare gli avversari, quale che sia la piega che abbia preso la partita…”.
Tanto è sentito l’incontro che anche il consueto allenamento settimanale “a porte aperte” viene annullato suscitando qualche ovvio malumore.
Per l’occasione si pongono in atto accorgimenti particolari. Vengono istituite tre linee speciali di autobus per Campo Testaccio con partenza da Piazza Fiume, da Piazzale Flaminio e Piazza Cavour. Tutte passano comunque per piazza Venezia dove è eventualmente possibile un frazionamento di tariffa. Inoltre ”Il pubblico potrà acquistare sulla vettura dal fattorino insieme al biglietto per la corsa anche quello per il match per i due ordini di posti: Popolari e Distinti, evitando così la ressa agli sportelli del campo“ (Cit. Il Littoriale, 5 dicembre 1931).
In un “Testaccio” da tutto esaurito il primo tempo finisce a reti inviolate. Nella ripresa la Roma parte subito forte. Al 46’ è Volk a gonfiare la rete avversaria con un colpo di testa “da fa ‘ncantà”: palla nel lato opposto a quello del portiere. Al 54’ Eusebio, ricevuta palla da Volk, lascia partire una tale cannonata che il portiere biancazzurro rimane fermo sul posto mentre il pallone “la rete và a trovà”. È 2-0, è la fine della contesa.
Non si registra alcun episodio negativo per l’ordine pubblico. Da segnalare, come scrive il “Littoriale” il giorno successivo, che “Alla fine dell’incontro il pubblico ha ingenerosamente fischiato i laziali che si erano schierati in mezzo al campo per salutare la folla”. Lo sfottò può avere inizio. Ieri come oggi.