LAROMA24.IT (Federico Baranello) – Il 6 ottobre 1985 va in scena la quinta giornata di campionato e la Roma ospita il Torino di Gigi Radice. La partita finisce 2-0 per i giallorossi con reti di Conti e Tovalieri.
Ciò che rende speciale questa giornata di campionato per i colori giallorossi, oltre la vittoria, è quanto accade nel pre-partita.
L’Ing. Dino Viola si reca sotto la Curva Sud per ritirare la “Tessera del Commando” n. 2101. Da questo momento è ufficialmente il Presidente dell’Associazione Sportiva Roma e un tesserato del Commando Ultrà Curva Sud. Caso più unico che raro: un Presidente Ultrà.
Il gesto di Viola vuole essere un riconoscimento e un ringraziamento per chi ama la Roma e la segue ovunque sostenendola, come lui ha sempre fatto. Un gesto di approvazione e ammirazione per chi è stato capace di dire “Ti Amo” nel modo che ha fatto scuola nel mondo.
Su quella tessera la foto della curva Maratona piena di tifosi giallorossi durante Juventus-Roma del 10 maggio 1981, quella del gol di Turone per intenderci. In bella evidenza nella foto lo striscione “Lotta con il cuore, vinci il tricolore!”. Perfetta quell’immagine sulla tessera per un uomo il cui cavallo di battaglia sono state le sue lotte senza paura contro lo strapotere della “Vecchia Signora”.
“In uno dei momenti forse più difficili per i gruppi Ultras di tutta Italia, sotto costante processo dopo la tragedia di Bruxelles, il Presidente ha stupito ancora per il suo anticonformismo. Mentre da più parti gli attacchi ad un certo modo di essere tifosi si fanno sempre più pesanti, lui ha tenuto a precisare che essere ultrà significa solo ed esclusivamente ‘amare oltre ogni limite’”(Cit. La Roma n. 25, novembre 1985, L. Cau). La storia sembra cronaca. Gli ultrà sempre sotto accusa. A volte a ragione a volte a torto. Violenza e passione sono due cose molto diverse. E il presidente Viola decide di schierarsi e difendere la passione.
Una passione oggi resa sempre più dura per chi assicura lo spettacolo e il sostegno durante le partite in casa e in trasferta, sotto sole pioggia e vento. Quello spettacolo per cui la Roma, anzi la Curva Sud, è famosa nel mondo. Perché è la Curva a rendere famosa la Roma, non certo le coppe alzate al cielo, sempre molto rare purtroppo da queste parti.