GLIEROIDELCALCIO.COM – Ieri a Firenze sono stati festeggiati i 60 anni della serie C, era infatti il 13 luglio 1959 quando Artemio Franchi con un’intuizione geniale firmò l’atto costitutivo.
Una intera giornata dedicata alla C tra identità, storia, passione e innovazione, il cui evento principale si è tenuto nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della FIFA, Gianni Infantino e della FIGC, Gabriele Gravina e ovviamente il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli a fare gli onori di casa.
Tanti i temi sul tavolo a partire dalla sostenibilità economica del sistema, Under 14, formazioni Primavera, regolamento agenti etc. che di fatto sono i programmi futuri del primo gradino del professionismo.
Inoltre è stato presentato il nuovo pallone per la stagione 2019-2020 realizzato in esclusiva da Erreà per celebrare un traguardo importante come il 60° anniversario di Lega Pro, il C60 appunto il cui nome unisce la «C» di Lega Pro e la ricorrenza dell’anniversario.
Dal sito errea.com: “Di grande significato la texture grafica che suggerisce un effetto vissuto e vintage ad evocare e raccontare simbolicamente un’infinità di passaggi, tiri, parate e goal, esattamente come i 60 anni di Lega Pro. In particolare il pallone celebra la struttura a 32 pannelli, nella colorazione a base bianca e pentagoni neri tipica del Television Star. Un’evocazione storica, quindi, rifinita con la personalizzazione del logo Erreà in oro e quello di C60 Lega Pro 1959-2019. A livello di caratteristiche tecniche, grazie all’innovativa struttura composta da 32 pannelli termosaldati, al rivestimento in micro particelle poliuretaniche testurizzate R-176 e la speciale camera d’aria in butile, C60, oltre a garantire una sensibilità elevatissima e una risposta esplosiva del piede per i calciatori, offre un’eccellente garanzia di impermeabilità e di mantenimento delle sue proprietà in tutte le condizioni di gioco”.
Insomma un pallone di ultima generazione ma con “l’involucro” vintage… tanto basta per provare emozioni che pensavamo tramontate per sempre.