LAROMA24.IT (Federico Baranello) – Il 7 aprile 1973 nasce a Milano, con le mani alle orecchie per sentire il boato del mondo, “Super Marco” Delvecchio. Cresce nelle giovanili dell’Inter, poi Venezia e Udinese per mettere esperienza in valigia. Nel ’94 torna in casa Nerazzurra e nel mercato di Novembre del ’95 fa il suo sbarco nella Capitale nell’operazione che porta Branca all’Inter. A poco a poco si conquista spazio e le presenze al termine della prima stagione sotto l’ombra del “Cuppolone” saranno 24 con 10 reti all’attivo, tra cui una tripletta contro il Napoli all’Olimpico e una doppietta a Firenze contro i Viola.Mancino, buona resistenza fisica, buon dribbling, velocità, sa coprire più ruoli nell’ambito del reparto più avanzato e risulta essere anche un buon assist-man. Poi un paio di campionati in cui, nonostante tante presenze, il gol non arriva di frequente: sono gli anni di Carlos Bianchi e del primo Zeman. Nel secondo anno dell’allenatore Boemo invece, la stagione 1998/99, colleziona 31 presenze e 18 reti. Il rapporto con i tifosi non è però idilliaco. La piazza probabilmente attendeva un sostituto di Voeller e Balbo, goleador di razza. Lui ha altre caratteristiche. Alcuni amori non sono colpi di fulmine, ma hanno bisogno di tempo, a volte sono complessi. I suoi gol vengono accolti spesso con qualche mugugno allora lui “crea” il gesto delle orecchie per sentire il pubblico. Un gesto nato quindi come risposta o comunque come sfida a coloro che lo fischiano. Solo dopo un chiarimento con i tifosi stessi il gesto perde la parte polemica e si trasforma in esultanza tipica.
L’11 aprile 1999, con una doppietta, diventa il Re del Derby e sfoggia una maglia con scritto “VOLA, SUPER MARCO VOLA”. Il Derby diventa il suo momento di massima esaltazione e ne diventa il pericolo numero “uno” per chi vive la stracittadina dalla parte sbagliata. Indelebile il Derby del 21 novembre 1999 in cui sia Delvecchio sia Montella, in mezz’ora, mettono a segno una doppietta a testa nel 4 a 1 finale. Il 27 ottobre 2001 sfoggia un’altra maglia in occasione del vantaggio giallorosso “27 10 2001 …E SEGNO SEMPRE IO”. Il 27 ottobre 2002 raggiunge Dino Da Costa con 9 reti in campionato. Sarà poi superato con 11 reti da Francesco Totti. Grazie alle prestazioni in giallorosso si guadagna la maglia della Nazionale sfiorando il titolo europeo nel 2000 perdendo la finalissima con il “Golden Gol” contro la Francia e dopo essere passati in vantaggio proprio con una rete di Super Marco. Poi Scudetto e Supercoppa nel 2001 con Capello che apprezza il suo “ritornare” a dare una mano ai reparti meno avanzati.
Nel 2005 lascia la Roma e segna il suo ultimo gol in Serie A il 25 ottobre 2006 con la maglia dell’Ascoli, ovviamente, proprio alla Roma, un film già visto…Chiederà scusa per questo.
Non sempre i romani nascono a Roma.
Buon compleanno Super Marco.