GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
Il dramma di San Benedetto
Sono passati 40 anni esatti dalla più grave tragedia mai accaduta in uno stadio di calcio. Una tragedia poco conosciuta, avvenuta sullo sfondo di un pallone ormai lontano e in uno stadio di provincia. Un triste bilancio fatto di 2 morti, 64 ustionati e quasi 100 feriti.
Il 7 Giugno del 1981, la Sambenedettese di mister Nedo Sonetti affrontava il Matera, in quella che sarebbe stata l’ultima gara del campionato di Serie C1. Bastava soltanto un pareggio ai marchigiani per raggiungere la matematica promozione in B. Tra le loro fila, in una squadra che giungerà seconda, anche il capitano Gigi Cagni ed un giovanissimo Walter Zenga.
Prima della partita, in uno Stadio Ballarin pieno zeppo di tifo cittadino, i preparativi per l’entrata in campo dei calciatori di casa diventavano sempre più massicci. Erano pronti fumogeni e circa 12 quintali di strisce e coriandoli. Improvvisamente, dalla Curva Sud, un velocissimo incendio iniziava a propagarsi, sicuramente causato dall’incontro tra il fuoco dei razzi e la carta delle strisce. Il panico avrebbe finito per diventare protagonista, con la folla accalcata alla disperata ricerca di una via di fuga. Una fuga interrotta, forse, da una bocchetta idrante non funzionante e da una chiave dei cancelli trovata troppo tardi (come riportato da una testimonianza raccolta da La Gazzetta dello Sport per l’edizione del 9 Giugno 1981).
Tredici persone verranno trasportate in elicottero nei centri grandi ustionati più importanti d’Italia.
Quel giorno perderanno la vita due giovanissime ragazze, Maria Teresa e Carla (entrambe poco più che ventenni), colpevoli soltanto di aver voluto vedere da vicino la gioia di una comunità unita intorno al calcio.