GLIEROIDELCALCIO.COM – Nel Luglio del 1929, mentre ancora non si conosce quale squadra è la Regina del campionato, la Federazione ha già deciso che quello appena trascorso è l’ultimo campionato a gironi, il successivo sarà infatti il primo campionato a girone unico. Bologna e Torino si affrontano a Roma nella finalissima scudetto dopo aver vinto entrambe i propri gironi, i felsinei hanno trionfato in maniera netta nel girone B come altrettanto netta è stata la supremazia dei granata nel girone A, e dopo aver già giocato due gare. Nella gara di andata, infatti, giocata il 23 giugno al Littoriale, il Bologna si impone con un categorico 3-1, grazie al gol del capitano Della Valle e alla doppietta di Schiavio, mentre per il Toro sigla il “naturalizzato” Libonatti. Una settimana dopo, esattamente il 30 giugno, al Filadelfia di Torino i padroni di casa riescono a vincere di misura con il solito Ribonatti. All’epoca, in caso di parità di punti, i gol non venivano considerati in nessun modo, ragione per la quale si rende necessaria un’ulteriore gara per proclamare la squadra Campione d’Italia. Gara che la Federazione fissa appunto per la settimana successiva a Roma allo Stadio Nazionale del PNF nella giornata del 7 Luglio.
“Coloro che hanno assistito all’arrivo degli entusiasti del giuoco che le città di Torino e di Bologna hanno riversato nella Capitale, hanno potuto farsi in questa occasione un concetto del grado di popolarità a cui è assurto il giuoco del calcio in Italia. Un vero e proprio esercito di sportivi si era mosso e messo in moto (Cit. La Stampa, 8 luglio 1929).
Sono 2.000 infatti i bolognesi scesi nella Capitale accompagnati dai loro canti e dalle bandiere al vento. Più pacati e calmi invece i circa 800 provenienti da Torino. Benito Mussolini è presente sugli spalti.
I torinesi entrano in campo in maglia bianca e scudetto sul petto, mentre il Bologna indossa la maglia verde, di fronte a 25.000 spettatori.
La contesa ha inizio e assume subito un tono duro e rude. Il Bologna parte alla carica con rapidità e il Torino risponde fermamente.
Poi la gara s’incanala su binari arroventati: dapprima l’espulsione di Pitto per un’entrata dura, poi un durissimo contrasto fra Martelli e Janni, con l’arbitro che li manda sotto la doccia anzitempo.
I granata cercano di far valere la loro superiorità numerica ma all’improvviso all’82’ … “Un attimo di smarrimento nel reparto di retroguardia torinese. I due terzini guardano, temono, rincorrono Schiavio. Sbandano. Davanti a Bosia resta il campo aperto. Si butta dentro Muzioli, solo, incustodito, Schiavio gli telefona la palla: il passaggio è mirabile di esattezza e di tempestività. Muzioli e Bosia: dieci metri di intervallo. Dal piede del bolognese va via una sventola formidabile: il goal è inesorabile come una mazzata (Cit. La Gazzetta dello Sport, 8 luglio 1929).
È il gol partita, è il gol scudetto.. un gol che vale un’intera stagione.
Mentre a Bologna i tifosi si riversano in strada a festeggiare, a Roma il Duce riceve la squadra del Bologna per complimentarsi… “i dirigenti, ed i giocatori si sono quindi congedati ed hanno lasciato villa Torlonia al canto di Giovinezza” (Cit. La Gazzetta dello Sport, 8 luglio 1929).