GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Il 7 maggio del 1911 l’Italia affrontava a Milano la Svizzera, nell’impianto sportivo dell’Arena Garibaldi. Quello nella capitale lombarda sarebbe stato il primo di una serie di cinque incontri, in meno di quattro anni, tra nazionale italiana e nazionale svizzera. Tra il maggio del 1911 e il gennaio del 1915, gli azzurri e gli elvetici si incontrarono infatti tre volte in Italia (rispettivamente, in ordine cronologico, Milano 1911, Genova 1914 e Torino 1915) e due volte nella Confederazione (La Chaux-de-Fonds 1911 e Berna 1914).
In sede di presentazione di due articoli, riguardanti questa partita, vorrei anche fare qualche rapida considerazione di ordine tecnico, tattico, storico e sociologico. Considerazioni che, in qualche modo, possono anche essere viste come chiavi di lettura che propongo al lettore.
In generale, nei primi anni del Novecento, una buona parte dei giornalisti sportivi che redigeva gli articoli, sulle partite di calcio, ovviamente forniva anche una serie di dati su squadre e formazioni. È sufficiente dare una rapida occhiata al numero di giocatori incaricati della difesa, in confronto a quello degli attaccanti, per capire che, a quei tempi, il sistema di gioco era completamente differente rispetto agli schemi moderni: era il metodo della cosiddetta piramide o, per essere più precisi, della piramide rovesciata, con al vertice il portiere, e poi, procedendo progressivamente verso la base: due difensori, tre centrocampisti e cinque attaccanti.
Nel periodo degli albori del calcio italiano, gli svizzeri erano considerati giocatori di alto livello. Non si tratta di compiacenza, verso il paese che mi ha accolto 16 anni fa, e di cui recentemente sono diventato cittadino, ma di un fatto storico facilmente intuibile: negli articoli italiani, di quegli anni, che precedono i match, le squadre svizzere sono spesso date per favorite e nei resoconti dell’indomani si parla spesso della tattica, della tecnica e della disciplina delle squadre e dei giocatori svizzeri. Inoltre, i club delle più grandi città elvetiche, come Servette, Losanna, Young Boys, Grasshopper e Basilea risultano spesso vincenti nei primi incontri giocati contro le squadre italiane, perlomeno tra il 1899 e il 1907.
D’altra parte, l’articolo di presentazione della squadra nazionale svizzera, pubblicato su La Gazzetta dello Sport, il 5 maggio del 1911, in occasione della prima partita dei rossocrociati contro gli azzurri, fornisce informazioni che permettono d’intuire come, anche nella creazione dei settori giovanili, la Confederazione fosse all’avanguardia.
In effetti, l’articolo in questione, nel fornire un breve profilo biografico degli avversari, mette in evidenza come ogni giocatore elvetico avesse iniziato a giocare nella squadra giovanile del club della propria città all’età di 14 o 13 anni e, in alcuni casi, anche prima.
Allo stesso tempo, questo articolo della Gazzetta colpisce molto positivamente per l’approccio, che arriverei a definire quasi scientifico, nell’analisi della squadra avversaria. Da questo punto di vista, quel pezzo è la prova che il giornalismo sportivo si era ormai affinato, e si intuisce come l’autore dell’articolo avesse lavorato al servizio curando approfonditamente ogni dettaglio, ‘stando sul pezzo’.
Degno di nota, forse, nell’articolo che fu invece pubblicato all’indomani del match, il fatto che il football di allora non avesse, per ovvi motivi, la stessa importanza di oggi. In effetti, il giornalista della rosea ci informa che al capitano della squadra svizzera non fu possibile di ottenere un congedo o una licenza militare. Ed è per questo che fu dato assente, con largo anticipo, nella partita di ritorno giocata in Svizzera. Cosa che apparirebbe piuttosto strana, se non impossibile, ai giorni nostri.
Fatte queste premesse, propongo ai lettori de “GliEroidelCalcio.com”, l’articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport in vista del match, il 5 maggio, e quello di commento all’indomani dell’incontro, uscito nella giornata dell’8 maggio.
Foto tratta dal libro “Gli svizzeri pionieri del football italiano” di Massimo Prati
Milano, 7 maggio 1911, Italia – Svizzera 2-2 (cinquemila spettatori)
La Gazzetta dello Sport, venerdì 5 maggio 1911, pagina 1
“Anfiteatro dell’Arena. Il più grande incontro di calcio del 1911 in Italia. La nazione Svizzera contro la nazione Italia. Domenica 7 maggio, ore 15. Qualunque sia il tempo.
L’attesa febbrile. Il match di football che si disputerà domenica prossima all’Arena, tra la squadra nazionale svizzera e la squadra nazionale italiana, sarà il più clamoroso che si sia mai svolto sui campi d’Italia [..]
I giocatori svizzeri. IL PORTIERE. Fluckiger. Portiere del F.C. Aarau. Ha 22 anni gioca da sei anni e fu già quattro volte internazionale: due contro Germania, una contro Inghilterra e una contro Francia. Ha la tendenza a servirsi frequentemente dei piedi ma se ne serve bene [..]
I TERZINI. Müller, del F.C. Winterthur, è il capitano della squadra svizzera. Gioca da otto anni e ne ha 22. Fu sette volte internazionale, è tozzo e pesante, e libera bene e potentemente in tutte le posizioni [..] Wursten, del F.C. La Chaux-de-Fonds. Ha 21 anni, gioca da 4 e fu tre volte internazionale. Fece ottima prova contro l’Ungheria, lasciò a desiderare contro la Germania, e fu quasi nullo contro la Francia [..]
LA LINEA DI SOSTEGNO Ehrbar, del F.C. San Gallo. Ha 27 anni ed è quindi il veterano della squadra. Giuoca da 12 anni e fu 3 volte internazionale. È ben piantato e possente, resistente ed astuto [..] Henneberg II, del F.C. Servette di Ginevra. Ha 25 anni, gioca da 10 e fu 2 volte internazionale. A parer nostro è il miglior giuocatore della squadra svizzera. Snello, veloce, infaticabile e furbo […] usa il dribbling in modo magistrale [..] Henneberg I, del F.C. Servette. Fratello al precedente. Ha 26 anni, giuoca da 13 e fu 9 volte internazionale. È egli pure un lavoratore instancabile, fine e scientifico, ed ha un giuoco non molto appariscente, ma di grande rendimento […]
GLI AVANTI Weiss, del F.C. Young Boys di Berna. Ha venti anni e dieci di giuoco. Fu 5 volte internazionale, è velocissimo e sa portare fin sulla linea del goal dei bellissimi centri. Dribbla bene e tira il corner in modo perfetto [..] Kaiser del F.C. Young Boys di Berna. È il beniamino della sua squadra, nonché il più giovane elemento. Ha 18 anni, ma ne ha anche già 7 di giuoco. Fu internazionale 2 volte. È furbo e altrettanto veloce [..] Wyss, del F.C. Etoile La Chaux-de-Fonds. È l’uomo nel quale i suoi compatrioti ripongono la maggiore fiducia per la marcatura dei punti. E la merita. Ha 20 anni, giuoca da 10 e fu tre volte internazionale [..] Sydler III, del F.C. Cantonal di Neuchâtel. È un altro giovane elemento rivelatosi quest’anno. Ha 19 anni, giuoca da 6 e debuttò come internazionale il 23 aprile scorso contro la Francia, dimostrandosi degno del posto affidatogli [..] Collet del Montriond Sport di Losanna, non ha che 20 anni ed è quasi un veterano. Giuoca da sei anni e fu sei volte internazionale all’ala sinistra. E’ maestro di tattica e le sue fughe sono proverbiali. Rubli II, del F.C. Aarau (riserva) […]”.
La Gazzetta dello Sport, lunedì 8 maggio 1911, pagina 1
“La Svizzera sconfigge l’Ungheria e la Francia ma non l’Italia.
Un match classico. La squadra nazionale svizzera e la squadra nazionale italiana si sono, finalmente, trovate di fronte [..]La prova fu degna dell’importanza. Attori e pubblico sembravano compresi del momento difficilissimo e il giuoco si svolse d’innanzi ad una folla serena e fra campioni di grande valore […] Le risultanze furono pari. Due goals gli svizzeri e due goals gli italiani.
La qualità però è a favore di quest’ultimi, perché mentre i due goals svizzeri vennero ottenuti sopra una casuale défaillance del portiere De Simoni, i due degli italiani furono fatti in grande stile, vincendo ogni abilità di portiere.
Né vincitori né vinti: noi abbiamo però fatto un passo innanzi, essendo riusciti a neutralizzare l’efficacia di una squadra terribile che aveva dominato i francesi e sembrato battere gli ungheresi […]
Le due squadre
La squadra svizzera: Fluckiger, Müller (capitano), Wursten, Ehrbar, Henneberg I, Henneberg II, Stauss, Hasler, Wyss, Sydler III, Collet
La squadra italiana: De Simoni, Binaschi, De Vecchi, Ara, Milano I, Fossati, Carrer, Berardo, Cevenini, Rampini, Boiocchi”
La foto dell’Arena Civica di Milano, uno dei primi stadi utilizzati a Milano per le partite di calcio, è tratta da un’illustrazione di Stefania Prati
La Stampa Sportiva n. 20 del Maggio 1911
[1] Quell’anno la nazionale svizzera aveva vinto sia contro l’Ungheria sia contro la Francia: Svizzera – Ungheria 2 a 0, partita giocata a Zurigo, l’8 gennaio e Svizzera-Francia 2 a 0, giocata a Ginevra, il 23 aprile.
Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature).
Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra.
Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing, 2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022.
Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”.
I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova.
Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.