Storie di Calcio

9 Luglio 2006: Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“E mica è sempre natale”

Il commento colorato dell’istrionico e preparatissimo Caressa, faceva da contorno ad un Mondiale particolare, atteso spasmodicamente da una intera generazione, rimasta con il ricordo troppo flebile del 1982. L’Italia aveva avuto squadre formidabili e sfortune impreviste. Mettendo da parte il 1986, in cui la squadra aveva sofferto forse troppo della riconoscenza post vittoria, quelli del ’90, ’94 e ’98 avevano finito per essere delle vere occasioni mancate. Il sogno svanito in quei calci di rigore partiti da Napoli e arrivati a Parigi, con l’intermezzo americano di Pasadena. Generazioni di fenomeni rimasti orfani di un titolo che, sinceramente, avrebbero meritato più di ogni altra cosa. Maldini, Baresi, Baggio. Fenomeni del pallone con il cruccio della maglia azzurra. Paolo lascerà dopo le critiche del torneo nippo-coreano, Franco (già vittorioso con Bearzot ma mai sceso in campo) immolerà il suo menisco per arrivare a giocarsi tutto con il Brasile, Roberto andrà a “tanto così” da un Golden Gol che avrebbe distrutto le speranze ed i cicli francesi.

Il 9 Luglio del 2006, allo Stadio Olimpico di Berlino, rimanevano ancora cinque campionissimi della mitica generazione anni ’90. Del Piero, Totti, Nesta, Cannavaro e Buffon.

La finale contro la superba Francia di Domenech lasciava presagire una cocente sconfitta, l’ennesima di una nazionale abituata a perdersi sul più bello. Ed invece, i ragazzi di Lippi riusciranno a sciolinare un calcio duro e raffinato, attento e tenace, raggiungendo un pareggio di forza dopo il regalo ai francesi per il fallo su Malouda. Sarà Marco Materazzi a staccare sulle spalle di Thouram, per l’occasione apparso atleticamente poco reattivo. Sarà poi Luca Toni a colpire una traversa e a segnare un gol regolarissimo, ingiustamente annullato per fuorigioco di De Rossi.

Si andrà ai calci di rigore, ancora, di nuovo. Di fronte a noi la Francia che ci aveva battuto nella lotteria del ’98 e che, ormai sconfitta, aveva riacciuffato un pareggio fortunoso passato sulla testa di Cannavaro, tra le gambe di Nesta e sotto i guanti di Toldo (Euro 2000).

Segneranno tutti tranne uno. Sbaglierà David Trezeguet, fenomeno franco argentino osannato nella Torino juventina. Colpirà una traversa, come Di Biagio contro i transalpini nel 1998. Proprio lui che aveva segnato il Golden Gol nella finalissima di Rotterdam.

Casi del pallone? Forse. Oppure non si tratta di semplice coincidenza?

Quel giorno, nonostante tutto, diventammo Campioni del Mondo.

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