GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – Tutto poteva finire prima di cominciare e invece, il 9 novembre 1988 a Belgrado, si gioca la partita di ritorno del primo turno di Coppa Campioni tra Stella Rossa e Milan che cambierà la storia del club rossonero.
Il Milan veniva dal primo campionato vinto dell’era Berlusconi e, per avviare un ciclo assolutamente significativo, aveva disperato bisogno di vincere la Coppa o quantomeno di arrivare in finale. Per questo la società, durante l’estate, aveva allestito una squadra stellare composta prima di tutto dai tre giovani olandesi Gullit, Van Basten e Rijkaard. Berlusconi si era innamorato di Gullit, pagandolo una cifra vicina ai 10 miliardi di lire, ma l’Ajax lo aveva “costretto” a prendere anche Van Basten per un miliardo e mezzo. Quest’ultimo dimostrerà con il tempo le sue caratteristiche da campione, anche se il tecnico rossonero Sacchi non lo vedrà mai di buon occhio perché poco inquadrabile nei suoi ferrei schemi.
Nonostante queste costose operazioni di mercato però, il Milan stava per essere sbattuto fuori da quella Coppa dei Campioni poiché, nella partita di andata a San Siro, lo squadrone rossonero aveva sottovalutato gli slavi, non potendo sapere che tra di loro c’erano due giovanissimi ventenni che erano destinati a diventare stelle del calcio mondiale, il capitano Dragan Stojkovic e Dejan Savicevic, portando a casa solo un 1-1 (gol di Stojkovic e replica di Virdis poco dopo).
Il biglietto della partita (Collezione Matteo Melodia)
A Belgrado, nel temutissimo e caldissimo stadio Marakana, al 57° minuto era sotto di un gol segnato da Savicevic e con un uomo in meno per via dell’espulsione di Virdis, praticamente partita chiusa e Milan fuori dalla Coppa.
Da qui però, la storia cambia.
Il clima per i rossoneri è ostile, la squadra sembra intimorita e appare in affanno rispetto agli slavi che, al contrario, sono tonici e tengono le redini del gioco. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, un risultato che fa comodo ai padroni di casa. Il Milan ha ancora 45’ per cambiare l’inerzia della partita, invece le cose precipitano: passano pochi minuti e Dejan Savicevic dalla distanza supera Giovanni Galli. Stella Rossa in vantaggio.
Improvvisamente sul campo cala un nebbione fittissimo che non si vedeva da anni e, dopo qualche tentativo a procedere, l’arbitro al 12” del secondo tempo, prima sospende la partita e poi lo annulla completamente per rigiocarla il giorno dopo, come prevede il regolamento UEFA.
Gli uomini della Stella Rossa erano psicologicamente stanchi, mentre i giocatori del Milan erano euforici per lo scampato pericolo, recuperando anche Gullit dall’infortunio che gli aveva impedito di giocare nel precedente match, mentre dovrà comunque rinunciare a Virdis, espulso per un fallo visto solo dal guardialinee nella nebbia del giorno prima e ad Ancelotti invece diffidato.
Nonostante questo la squadra di casa, fortissima e determinata, riuscì a pareggiare dopo il gol di Van Basten con Stojcovic, ma ai rigori furono battuti, garantendo di fatto al Milan la trionfale galoppata fino alla vittoria della Coppa. Da lì in avanti, infatti, elimerà Werder Brema, Real Madrid e in finale travolgerà a Barcellona lo Steaua Bucarest per 4-0, tornando sul tetto d’Europa.
La nebbia a Belgrado c’è una volta ogni dieci anni e se quel giorno non fosse calata eccezionalmente sul Marakana, probabilmente il glorioso ciclo di vittorie del Milan sarebbe andata in maniera diversa cambiando irrimediabilmente la storia recente del calcio italiano e del nostro paese.
Si ringrazia Matteo Melodia per la consueta collaborazione.