CORRIERE DELLO SPORT (Ettore Intorcia) –
Il Corriere dello Sport oggi pubblica un’analisi storica sugli acquisti record degli ultimi 25 anni
“[…] il parco calciatori, oltre a rappresentare la voce più rilevante tra i costi sostenuti da una società di calcio, è anche l’unico asset da mettere sul (calcio)mercato per fare cassa e generare plusvalenze, indispensabili per far quadrare i conti. Che si tratti di un club medio-piccolo che nasce con quella vocazione (allevare talenti e rivenderli alle big) o di una nobile costretta a cedere per alimentare la nuova campagna acquisti, alla base di tutto c’è quella fiducia incrollabile in un mercato percepito come costantemente al rialzo, gonfiato tuttavia da valutazioni sballate e da clamorose operazioni chiuse dai nuovi ricchi […]
Per farsi un’idea di quanto accaduto nell’ultimo quarto di secolo, cioè dalla sentenza Bosman in poi, può essere intanto utile ripercorrere la curva dei colpi record chiusi sul mercato internazionale. L’asticella si è spostata sempre più in su, passando dall’equivalente di 21 milioni di euro spesi dal Newcastle nel 1996 (primo mercato post-Bosman) per prendersi Alan Shearer ai 222 milioni buttati con arroganza sul tavolo dal Psg per portarsi a casa Neymar, nella stessa estate in cui ha comprato Mbappé. A cavallo del passaggio dalle monete nazionali (esclusa l’Inghilterra, of course) all’Euro, si è passati dai 77 milioni sborsati per Zidane ai 222 di O Ney. Se Gareth Bale ha aperto la frontiera della tripla cifra (101 milioni nel 2013), tutti gli altri colpi sopra i cento milioni sono stati messi a segno in un intervallo ancora più ristretto che va dal 2016 al 2019 […]”