GLIEROIDELCALCIO.COM – E’ venuto a mancare Bruno Nicolè, ala della Juventus, Padova, Mantova, Roma, Sampdoria e Alessandria a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Ad annunciarlo è il figlio Fabio con un lungo post su Facebook che termina con “Ciao Papà, hai amato lo sport e avevi scelto il calcio, poi hai amato il calcio e scelto lo sport, tutti gli sport. So che lassù sarai felice e potrai condurre il pallone a testa alta, orgoglioso di quello che sei stato e di ciò che hai fatto. Sei stato e sempre sarai per me un modello da seguire in campo e a scuola, con ragazzi e bambini, con uomini e donne, insomma, con tutti coloro che vogliono avvicinarsi a quel pallone cucito a mano che profuma di cuoio… Lui sì, ci legherà per SEMPRE”.
Un messaggio emozionante, come emozionante è stata la sua vita e la sua carriera. Marcatore e Capitano più giovane della Nazionale italiana: primo gol, in realtà due, in maglia azzurra a 18 anni e 258 giorni, fascia al braccio a 21 anni e 61 giorni. Due record che resistono ancora. Un calciatore veloce e dotato di un ottimo tiro.
Nasce a Padova il 24 febbraio del 1940, e debutta in A a soli sedici anni nel Padova di Nereo Rocco. Poi il passaggio alla Juventus dove Boniperti lo acquista per 70 milioni. Con la società bianconera conquista 3 scudetti e 2 Coppe Italia. Poi Mantova, Roma dove vince ancora una Coppa Italia proprio con un suo gol in finale contro il Torino, poi Sampdoria e Alessandria, dove conclude la carriera nel ’67 a soli 27 anni per dedicarsi all’insegnamento dell’educazione fisica.
In Nazionale ha giocato solo 8 gare, ma sono bastate per entrare nella storia…
Ciao Bruno