GLIEROIDELCALCIO.COM – E’ morto Mauro Bellugi, “lo apprende l’ansa da fonti qualificate”. Avevamo tutti sperato si potesse riprendere dopo il pesantissimo intervento chirurgico subito: l’amputazione delle gambe.
71 anni lo scorso 7 febbraio, a inizio novembre era stato ricoverato per complicazioni legate all’anemia mediterranea. Poi la positività al coronavirus. Per salvargli la vita fu necessario amputargli le gambe. Alla fine le complicazioni dovute al Covid sono state purtroppo fatali.
Veniva dalla Toscana, terra di calcio e di parole schiette. Il suo unico gol in carriera lo aveva segnato in una partita che avrebbe marcato la storia dell’Inter, una doppia sfida con il Borussia Mönchengladbach. Un tiro al volo di bellezza e precisione rare, eseguito con grandissima coordinazione.
Quel giocatore, che il 3 Novembre 1971 apriva la via verso la finale contro l’Ajax, era Mauro Bellugi. Uno stopper che avrebbe legato una carriera ai colori di Inter e Nazionale su tutte.
Moratti lo aveva preso appena ventenne e lo aveva introdotto in quella squadra che cercava di ripercorrere i fasti del decennio ’60. Insieme avrebbero raggiunto la sfortunata finale di Rotterdam, salvo poi separarsi nel 1974.
Poi gli anni bolognesi, forse i più completi. Gli anni delle convocazioni con gli azzurri, dei Mondiali vissuti da protagonista, delle 32 presenze collezionate in un periodo in cui le partite erano centellinate. Solo i migliori potevano giocare in Argentina, nel torneo delle dittature. Uno dei migliori era Mauro Bellugi.
Ci hai emozionato in campo, ci hai emozionato in questi ultimi mesi in cui cercavi di fare coraggio a chi ti stava intorno nonostante la grave, pesante operazione subita. Non ti sei arreso e hai combattuto sino alla fine.
Addio Mauro, grande ed eterno Campione. Eroe come pochi.