Il Fatto Quotidiano intervista Alberto Orlando, calciatore romano capace di rifilare 4 gol alla Turchia nel 1962. Ecco un estratto.
[…] Alberto Orlando ha giocato solo cinque partite con la maglia dell’Italia, ma gliene è bastata una per entrare nella storia della nazionale. La prima, quella del battesimo azzurro nel dicembre del 1962, quando rifilò un poker alla Turchia, eguagliando il record di Francesco Pernigo, attaccante anni ’40 di Venezia e Verona, l’unico altro azzurro capace di realizzare una quaterna all’esordio: “Alla fine della gara si avvicinò Papà Maldini e mi consegnò il pallone della gara dicendomi “tieni, questo è tuo”.
[…] “Come potrei dimenticare quel giorno. Giocavamo a Bologna, in omaggio alla squadra felsinea che in quegli anni era un po’ il serbatoio della nazionale. Feci quattro gol e altri due ne fece Rivera. Vincemmo 6-0. Eravamo un bel gruppo. Mi dispiace che non ci siano più personaggi come Bulgarelli, Janich, Pascutti e Cesare Maldini. La loro mancanza mi rattrista veramente tanto”. Un exploit arrivato dopo una convocazione in nazionale, allenata da quell’Edmondo Fabbri che dai posteri verrà ricordato più che altro per il fallimentare mondiale inglese del 1966, quasi inaspettata
[…] “Giocavo da punta centrale, ma poi quando la Roma acquistò Manfredini e Angelillo il mister dell’epoca, Alfredo Foni, mi spostò sulla fascia destra, reinventandomi come ala”. Quell’intuizione, unita alla grande capacità di adattarsi, ha fatto la sua fortuna, e anche quella della Roma, con cui nel 1961 partecipò alla conquista della vecchia Coppa delle Fiere. Il suo fiuto per il gol, con il quale ha mantenuto sempre un certo feeling, ha fatto poi il resto, convincendo Fabbri a offrirgli una chance in azzurro.
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(ILFATTOQUOTIDIANO.IT di Vincenzo Lacerenza)