(MEDIAPOLITIKA.COM di Marco Milan)
Mediapolitika, nel consueto articolo del Lunedì dedicato al calcio di un tempo, racconta Aleksey Mikhailichenko. Ecco un estratto.
[…] Lo scudetto vinto dalla Sampdoria nella stagione 1990-91 resta storico e forse unico ed irripetibile, apice massimo di una squadra costruita sapientemente da Paolo Mantovani e gestita da Vujadin Boskov, nella quale poco o nulla è stato sbagliato. Il “poco“, probabilmente, si chiama Aleksei Mikhailichenko, sbarcato in Italia come ciliegina sulla torta e finito invece per essere alimento indigesto per uno spogliatoio in cui non si è ritrovato.
[…] Le aspettative attorno a Mikhailichenko sono molto alte perché in Europa di lui si parla benissimo in quanto molto duttile tatticamente, anche se in pochi sanno che a livello fisico ha già subìto due interventi al ginocchio che ne hanno minato il rendimento nell’ultimo anno. […] L’acquisto di Mikhailichenko sembra azzeccato ed anche Boskov davanti ai microfoni ne parla benissimo, ma dietro le quinte qualcosa non funziona. Tanto per cominciare, il calciatore sovietico fatica ad imparare l’italiano nonostante faccia parecchi sforzi. […] Inoltre, il carattere chiuso del centrocampista lo porta a non avvicinarsi al resto del gruppo e, nonostante lo spogliatoio della Sampdoria sembri una famiglia che si vuol bene, Mikhailichenko non riesce ad integrarsi, parla e scherza poco, finito l’allenamento si fa la doccia, saluta tutti educatamente e corre a casa.
Ma […] l’apporto del centrocampista non soddisfa il tecnico jugoslavo che all’inizio di marzo lo relega in panchina, anche perché nel frattempo le noie fisiche non lo lasciano in pace e l’obiettivo scudetto è troppo importante perché l’allenatore si lasci condizionare. Mikhailichenko inizia a vedere le partite dalla panchina, ogni tanto entra, come ad esempio nel derby col Genoa pareggiato 0-0 e nel quale prende il posto di Cerezo a 20 minuti dalla fine, spesso fa la riserva per tutta la gara. Caso emblematico è la sfida scudetto del 5 maggio a San Siro contro l’Inter, vinta dalla Sampdoria 2-0 e che il centrocampista sovietico passa interamente a bordocampo. Il 19 maggio i doriani battono 3-0 il Lecce a Marassi e conquistano aritmeticamente uno scudetto storico che manda in visibilio la parte blucerchiata di Genova, Mikhailichenko entra al 71′ al posto di Cerezo che riceve una standing ovation da mille e una notte, al contrario del sovietico di cui forse qualcuno in tribuna si era perfino dimenticato. […] Lo acquisteranno gli scozzesi dei Rangers e a Glasgow Mikhailichenko saprà riscattarsi, giocando fino al 1996 e realizzando 20 reti totali che contribuiranno alla conquista di 5 scudetti in altrettante stagioni e dimenticando in fretta la difficile esperienza italiana, comunque culminata con lo scudetto della Sampdoria che resta ancora oggi uno dei più storici di tutta la serie A.
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