Intervista de La Verità a Jose Altafini. Un racconto di calcio, passioni e vita. Ve ne proponiamo un estratto.
[…] La doppietta contro il Benfica sono i gol più importanti della sua carriera?
[…] “Sono importanti perché hanno portato la prima vittoria europea di una squadra italiana. Come per il Brasile che ha vinto cinque mondiali, ma quello del 1958 fu il più importante”.
[…] Dove si è trovato meglio?
[…] “A Napoli non ho vinto niente, ma con Sivori mi divertivo. Allo Stadio c’erano sempre 80.000 persone, in trasferta 10.000. A 34 anni sono andato alla Juventus perché volevo giocare ancora la Coppa Campioni”.
[…] E’ stato compagno di grandi numeri 10.
[…] “Quando arrivai al Milan di Schiaffino e Maldini dissi che ero venuto per imparare. A 38 anni partecipai alla partita Anderòecht contro Resto del Mondo per l’addio al calcio di Paul Van Himst, il Pelé bianco. L’attacco del Resto del Mondo era formato da Amancio, Eusebio, Altafini, Pelé e Cruijff”.
[…] Perché Pelé è il più grande?
[…] “Rasentava la perfezione. Era veloce, giocava bene di testa, destro e sinistro erano uguali al 100%. Chi ha giocato con lui non può paragonarlo ad altri”.
(LAVERITA di Maurizio Caverzan)