MEDIAPOLITIKA.COM (Marco Milan) – […] Marco Osio nasce ad Ancona il 13 gennaio 1966, fa il centrocampista offensivo con tanta, tantissima propensione ad attaccare, tanto che spesso nella sua carriera verrà schierato col numero 9, quello solitamente assegnato ai centravanti classici. Qualche allenatore dirà che Osio era troppo centrocampista per fare l’attaccante e troppo attaccante per fare il centrocampista, ma che da quell’ibrido scaturiva una miscela esplosiva che portava il calciatore ad essere sempre uno dei migliori della propria squadra. Tifoso juventino da ragazzo ma trapiantato nel settore giovanile del Torino, Osio esordisce in serie A coi granata il 19 febbraio 1984 durante Torino-Avellino 4-2, giusto un mese dopo aver compiuto 18 anni; l’emozione è forte, ma la gavetta ancora lunga: fra il 1984 e il 1986, il giovane Osio colleziona solamente 6 presenze col Torino che gli fungono da apprendistato e gli aprono le porte del prestito all’Empoli che nella stagione 1986-87 disputerà il suo primo campionato di serie A e vuole allestire un organico che comprenda anche diversi giovani da poter far crescere e lanciare nel grande calcio, caratteristica che contraddistinguerà il club toscano anche negli anni a venire.
[…] L’Empoli esordisce in serie A il 14 settembre 1986 e lo fa col botto: a Firenze è di scena l’Inter, tutti pensano ad una passeggiata di salute nerazzurra, invece i toscani fanno il colpaccio, giocano un grande calcio, mettono sotto lo squadrone milanese e vincono 1-0 grazie proprio ad una rete di Marco Osio che di testa sblocca e decide la prima gara in assoluto dell’Empoli nella massima serie. Gli azzurri a fine anno otterranno la salvezza ed Osio chiuderà la stagione con 17 presenze e 2 reti, prima di essere acquistato dal Parma in serie B.
[…] Il primo anno è di studio per il Parma, mentre Osio realizza ben 7 reti; […] E’ il campionato 1989-90, ad allenare i gialloblu c’è Nevio Scala, tecnico preparato e deciso che forma un gruppo fisso di calciatori, un nucleo che diverrà storico negli anni ed inculca ai suoi giocatori che quello sarà l’anno buono per la promozione; […] Osio è sempre più importante nei meccanismi della squadra che nel derby casalingo contro la Reggiana festeggia la prima storica promozione in serie A, grazie ai gol dello stesso Osio e di Alessandro Melli: 2-0 e Parma per la prima volta in A. La festa è grande, Osio è ormai un idolo della città e della tifoseria, lui è un tipo allegro, sta bene in gruppo ma soprattutto è un gran lavoratore in campo, tanto in allenamento quanto in partita.
[…]Nessuno sa ancora che il Parma sta riscrivendo la storia delle provinciali italiane: la squadra di Scala sa il fatto suo, i giocatori sono molto più bravi di quanto si pensi in giro e ci vuol poco per invertire le griglie di partenza dei giornali che vedevano i parmensi partire dall’ultima fila[…] da debuttanti assoluti conquistano un clamoroso piazzamento Uefa a fine stagione, altro che ritorno in serie B. Osio segna 6 reti, il gruppo di Scala è solidissimo e l’ex torinista è uno dei punti fermi della squadra.
Stagione 1991-92: il Parma è ormai una realtà del calcio italiano, in campionato lotta ancora per i posti che conducono in Coppa Uefa, mentre in Coppa Italia è deciso a far strada e centra la finale contro la Juventus. Nell’andata allo stadio Delle Alpi di Torino i bianconeri vincono 1-0, segna Roberto Baggio, con Osio che fallisce incredibilmente una facile occasione nel finale mancando l’1-1. Niente paura, il barbuto numero 9 del Parma entra nello spogliatoio e dice:” Mi spiace per il gol sbagliato, al ritorno ne segnerò uno e porteremo a casa la coppa”. Come in Parma-Reggiana del ’90, anche Parma-Juventus viene decisa dai gol di Melli e Osio che col colpo del 2-0 ribalta la sconfitta dell’andata e consegna ai gialloblu il primo trofeo della propria storia, mantenendo anche la promessa fatta ai compagni. Ormai Osio è un idolo assoluto a Parma, anzi, il pubblico lo chiama “Sindaco”, un po’ perchè a volte fa discorsi politici e un po’ perchè la tifoseria parmense è in lite col sindaco Colla che non si decide a far partire i lavori di rinnovo del Tardini. Verrà esposto così durante la campagna elettorale per le comunali uno striscione in città con scritto “Osio Sindaco”, appellativo che il calciatore si porterà dietro a vita. […]
Per la stagione successiva il Parma vuole alzare il livello delle ambizioni ancor di più: vincere la Coppa delle Coppe e provare ad inserirsi nella lotta scudetto in Italia. Difficile più a dirsi che a farsi perchè se è vero che in serie A il Milan di Fabio Capello non lascia alle rivali neanche le briciole, in Europa la strada è meno tortuosa: il Parma elimina in serie Ujpest, Boavista, Sparta Praga e poi l’Atletico Madrid in semifinale, quindi a Wembley sconfigge in finale i belgi dell’Anversa per 3-1 portando a casa dopo la Coppa Italia anche il primo alloro europeo. E’ un sogno ed Osio è uno dei principali attori protagonisti in un’annata ricca di soddisfazioni per il Parma con le 7 marcature del calciatore di Ancona in campionato, la sua eredità al popolo gialloblu. Dopo sei stagioni in Emilia, infatti, Osio decide di lasciare Parma, una volta capito che non fa più parte del progetto in maniera massiccia e richiamato dal primo amore, il Torino, fresco di vittoria in Coppa Italia e pronto a giocarsi le sue carte anche in serie A. L’addio al Parma di Osio lascia l’amaro in bocca agli affezionati parmensi, perchè quel calciatore dall’aria un po’ ribelle ma sincera, dai capelli arruffati e la barba lunga, ma dall’estrema disciplina in campo, era ormai uno dei simboli di quella straordinaria squadra in grado di scalare i vertici in Italia e in Europa, partendo dal nulla, dall’anonimato di una serie B che è ora solamente un ricordo […]
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