GLIEROIDELCALCIO.COM (Alessandro Lancellotti) – La Coppa di lega italo inglese nacque nel 1969 da un’idea del dirigente sportivo Gigi Peronace ex portiere della Reggina trasferitosi in Inghilterra ed esperto di calcio d’oltre manica. L’episodio che diede l’input fu la vittoria dello Swindon Town in coppa di lega che all’epoca militava in Third Division sull’Arsenal per 3-1 e la qualificazione alla Coppa delle Fiere. Lo Swindon per regolamento non potè parteciparvi e grazie a questa sconfitta nacque il torneo. Le partite si giocarono per venticinque anni dal 1970 al 1995-96. Nel corso degli anni l’evento cambiò parecchie volte nome: da Torneo Anglo-Italiano a Coppa Anglo-Italiana, Alitalia Challange Club, Talbot Challange Club, Memorial Gigi Peronace ed infine Coppa Anglo Italiana. Nelle prime 5 stagioni vi giocavano le squadre delle massime categorie e il primo vincitore in assoluto fu lo Swindon Town che il 28 Maggio 1970 si impose per 3-0 contro il Napoli di Altafini e Montefusco e si consolò per la non qualificazione alla Coppa delle Fiere.
Nel 1976 vi fu un cambiamento: cominciarono a giocare le squadre semiprofessioniste di entrambi i campionati, le compagini che sognavano l’Europa ora potevano giocare tra di loro per una coppa.
(Programma Ufficiale del Torneo Anglo Italiano del 1976)
Il semiprofessionismo durò per undici anni poi il torneo si fermò nel 1986 per riprendere nel 1992 fino al 1996 con squadre professionistiche.
In ventuno edizioni l’Italia si aggiudicò sedici tornei mentre l’Inghilterra cinque. L’ultimo vincitore fu il Genoa nel 1995-96 che si impose per 5-2 sul Port Vale a Wembley, il Modena 1981 e 1982 (vittorie su Poole Town e Sutton United e quindi può vantare due tornei). Altre squadre italiane che si aggiudicarono il Torneo furono: Cosenza, Francavilla, Pontedera, Monza, Lecco, Triestina, Brescia, Cremonese, Roma, Udinese e Piacenza.
Dopo il 1995-96 il Torneo non si disputò più lasciando un vuoto tra gli appassionati del calcio d’oltre manica che vedevano i loro beniamini italiani giocare con le squadre della “Terra d’Albione”.
Nel Torneo 1976 per l’Italia vi parteciparono le squadre della Serie C di tutti i gironi: il Monza (poi vincitore) e l’Udinese (girone A), Teramo e Pistoiese (girone B), Benevento e Siracusa (girone C). Per l’Inghilterra parteciparono Wimbledon, Strafford Renger, Scarborough, Enfield, Wycombe Wanders e Nuneaton Borough provenienti dalle categorie minori inglesi (North Premier League, Isthmian League, Southern League).
La formula era: due gare (andata e ritorno), due in Inghilterra e due in Italia con due squadre inglesi prese dal girone. Si qualifica la prima dei due gironi, quella che otteneva più punti nella classifica delle squadre della stessa nazionalità.
Nel maggio 1976 anche il Sannio sportivo rappresentato dal Benevento si preparava a fare il suo esordio in Europa: i giallorossi militavano nel girone C della terza serie, nel campionato precedente si erano classificati quarti e il presidente era Italo Antonio Bocchini e in panchina sedeva l’allenatore istriano Piero Santin. Giocavano allo stadio “Gennaro Meomartini”, e tra i giocatori vi erano Enrico Cannata, Roberto Ranzani e a centrocampo Carlo Domenico Sartori giocatore originario di Caderzone Terme (Tn) cresciuto nelle giovanili del Manchester United.
Tre giorni dopo aver pareggiato a reti bianche il derby con la Casertana (a Caserta), partita valevole per la 33a giornata di campionato, il Benevento già partito alla volta dell’Inghilterra si preparava al match contro il Wimbledon che, insieme al Nuneaton Borough, fu avversaria dei sanniti nel Torneo Anglo Italiano 1976.
Il Wimbledon stava diventando la famosa squadra che tutti gli appassionati di calcio inglese conoscono, quella soprannominata “Crazy Gang”, vincitrice della finale di FA Cup (Coppa d’Inghilterra) nel 1988 contro il Liverpool.
Sedici anni interrotti in Premier Leauge e giocatori simbolo come il gallese Vinnie Jones poi attore, l’irlandese Lawrie Sanchez o il portiere David Beasant detto Lurch per la somiglianza con il maggiordomo della famiglia Adams (entrato nella storia per aver parato il rigore che valse la Coppa all’attaccante dei Reds Aldrigge).
Allo stadio Plough Lane a Londra il 4 Maggio 1976 per il match valevole per la prima giornata si impose il Wimbledon sul Benevento per 4-0: il primo tempo finì a reti bianche ma poi i padroni di casa si scatenarono passando in vantaggio al 54’ con un rigore trasformato da Roger Connel, cinque minuti dopo Billy Holmes segnò la seconda rete e al 67’ Keiorn Sommers mise la firma alla terza rete. Chiuse la partita al 74’ John Leslie.
I Sanniti tornarono in Italia per disputare due gare valevoli per la 34a e 35a giornata di campionato: il 9 e il 16 maggio entrambe in casa e finite in pareggio contro Acireale e Messina 1-1 (56° Penzo, 57° Tancredi A) la prima e 0- 0 la seconda. Ripartirono alla volta dell’Inghilterra non più con destinazione Londra capitale ma nella contea del Warwickshire nella città di Nuneaton (a 14 km da Coventry con una popolazione di 81.000 abitanti). La squadra locale militava in Southern League il 19 maggio al Manor Park si imposero i bianco blu locali grazie ad una rete di S.Bennet al 58’.
Dopo le due sconfitte in Terra d’Albione il Benevento tornò in Italia per finire il campionato che si stava giocando testa a testa contro il Lecce: perse due partite di fila contro il Bari 3-0 (50’ Sciannimanico, 57’ Florio, 80’ Sigarin), contro il Cosenza 2-0 (27’ Bompani, 64’ Villa) e vinse l’ultima partita in casa contro il Barletta 1-0 (giocata a Cava de’ Tirreni, rete al 61’ di Penzo). Quest’ultima vittoria non bastò, e i giallorossi si classificarono secondi a 53 punti e il campionato fu vinto dal Lecce con 55 punti. Così sfumò il sogno promozione in serie B.
Ad una settimana dalla fine del campionato il 13 giugno 1976 fu la volta delle squadre inglesi in Campania.
I primi ad essere affrontati furono i “Crazy Gang” di Wimbledon nella gara valevole per la terza giornata che si presentavano allo stadio Gennaro Meomartini: i gialloblu passarono in vantaggio al 57’ con Roger Connel, ma a dieci minuti dalla fine della gara Giuseppe Fichera segnò la rete del pareggio per la gioia dei tifosi.
Procolo Iancarelli Pozzuoli 19-5-1949 nella stagione 1975-76 al Benevento 18 presenze 6 reti
Tre giorni dopo per l’ultima gara, quella della quarta giornata gli steregoni si vendicarono delle sconfitta in Inghilterra contro il Nuneaton Borough vincendo addirittura 5-1. Fichera che dopo il goal col Wimbledon aveva preso gusto a segnare, aprì le marcature al 4’. Come all’andata Bennett pareggiò sei minuti dopo. Si andò a riposo con il punteggio di 1-1 ma Fichera scatenato nella ripresa segnò tre reti al 51’ al 61’ e al 78’ al 54’ segnò anche Iancarelli.
Orazi Bruno Ascoli 6-3-1951 al Benevento nella stagione 75-76
Fichera Giuseppe 14-2-1950 Catania 20 presenze nel Benevento 1975-76
Finì così il cammino europeo del Benevento al Torneo Anglo Italiano: la squadra di Santin si classificò quinta con quattro punti a pari merito col Siracusa, mentre gli avversari di Wimbledon e Nuneaton Borough si classificarono primi nel loro girone a 7 punti. Passarono i gialloblu che persero la finalissima contro il Monza per 1-0 il 19 giugno 1976 grazie a una rete di Casagrande (al 72’).
Il personaggio da ricordare
Carlo Domenico Sartori, detto Charly, nato a Caderzone Terme (TN) il 10 febbraio 1948. Trasferitosi in Inghilterra da bambino crebbe calcisticamente nelle giovanili del Manchester United di ruolo centrocampista. Esordì con i Red Devils nel campionato 1968-69. Fu compagno di squadra di giocatori del calibro di Bobby Charlton campione del mondo con l’Inghilterra nel 1966 e pallone d’oro. Sempre nello stesso anno giocò con lo scozzese Denis Law, scoperto da Peronace, che disputò anche un campionato in serie A con il Torino nel 1961-62, diventato poi bomber dello United con 171 reti in undici stagioni e con George Best il campione Nord Irlandese che non ha bisogno di presentazioni genio e sregolatezza: 11 stagioni al Manchester United vincitore della Coppa dei Campioni 1967-68 contro il Benfica di Eusebio.
Sartori con la maglia dei Red Devils
Sartori esordì in First Division il 9 ottobre 1968 a White Heart Lane nella gara tra United e Thottenham finita 2-2. Agli ordini dell’allenatore sir Matt Busby, rimase sino alla stagione 1972-73, collezionò 39 presenze e 6 reti, la prima segnata contro l’Anderlecht il 27 novembre 1968 in Coppa dei Campioni. In campionato segnò contro l’Arsenal all’Old Trafford il 10 gennaio1970 nella gara che vide la vittoria 2-1 dei Red Devils sui Gunners. Nella stessa stagione segnò una rete contro il Middlesbrough in una partita valida per il sesto turno di FA Cup e una contro lo Stoke City sempre in campionato. Nella stagione seguente segnò due reti: contro il Nottigham Forest il 14 novena re 1970 nella partita vinta al City Ground, l’altra il 19 dicembre 1970 nel match perso in casa 3-1 contro l’Arsenal.
Dopo l’Inghilterra tornò in Italia dove fu prima giocatore del Bologna con il quale esordì in serie A il 7 ottobre 1973 a Roma. Con i rossoblu fece due presenze in campionato e quattro in Coppa Italia, edizione vinta dalla squadra all’epoca guidata da Pesaola.
Dopo l’anno con i Felsinei si trasferì alla Spal dove rimase solo una stagione in serie B, collezionando 21 presenze e una rete. Nel campionato 1975-76 si trasferì all’ambizioso Benevento che puntava alla promozione in serie B collezionando 27 presenze e 3 reti segnate contro Crotone, Lecce e Potenza. Al Torneo Anglo Italiano tornò a giocare in due campi inglesi dopo la sua esperienza nello United.
Dopo la stagione in serie C coi Sanniti si trasferì in serie B nelle fila del neopromosso Lecce dove rimase tre stagioni segnando sedici reti. Dopo il Salento si trasferì a Rimini: con i biancorossi rimase tre stagioni una in C1 e due in B. Finita questa esperienza si trasferì a Trento dove la squadra militava in C1: vi rimase due stagioni per poi appendere gli scarpini al chiodo nella stagione 1983-84 a 34 anni.
Iancarelli e Sartori
Curiosità: nel 1983 George Best collezionò tre presenze nel Nuneaton Borough, segnando una rete.