IL GIORNALE del Piemonte e della Liguria (ECav) – Tra le squadre che pretendono uno scudetto negato c’è anche lo Spezia. Il Presidente federale Gabriele Gravina ha avviato una revisione storica di alcuni campionati e ha proposto l’istituzione di una commissione di esperti. In fila per il riconoscimento della Figc ecco Lazio, Bologna, Torino e Genoa. Un gruppo a cui si vuole aggiungere anche lo Spezia che, per farsi assegnare il tricolore del 1944, aveva avviato una battaglia nel 2002, conclusasi con uno scudetto onorifico da apporre sulla maglia, quel trofeo conservato dai Vigili del Fuoco all’interno dei quali gli aquilotti erano stati inseriti come escamotage per non partire al fronte. Per aprire una breccia mercoledì sera l’emittente nazionale Sportitalia ha trasmesso in prima serata “Speciale Spezia Scudetto del ’44”, ideato dal produttore televisivo Floriano Omoboni, spezzino doc e conduttore della serata assieme a Fernando Siani. Ospiti d’eccezione in studio Pierluigi Peracchini, sindaco della Spezia; Stefano Chisoli, presidente Spezia Calcio; Guido Angelozzi, Direttore Generale Spezia Calcio; Fabrizio Santangelo, Dirigente Attività Sportive Corpo Nazionale Vigili del Fuoco; Leonardo Bruni e Vincenzo Melillo, rispettivamente Comandante Provinciale e Responsabile della comunicazione del Comando Provinciale Vigili del Fuoco della Spezia; Alberto Pandullo, Comitato Scudetto Spezia 1944. Un lungo approfondimento che ha portato a ricostruire gli esiti di quel campionato conclusosi il 20 luglio 1944 dopo che lo Spezia, presente appunto come Vigili del Fuoco La Spezia alla fase finale a tre, aveva pareggiato con il Venezia e quindi battuto 2-1 il “Grande Torino” di Silvio Piola allo stadio Arena Civica di Milano. Solo nel 2002 il Consiglio Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha deliberato il conferimento della medaglia d’oro di benemerenza al 42° Corpo VV.F. La Spezia e l’autorizzazione alla società Spezia Calcio di apporre sulla divisa un segno distintivo della vittoria, consistente in uno scudetto tricolore nel quale è inserita l’immagine stilizzata di colore nero della coppa trofeo del campionato 1943-1944 denominato “Torneo di guerra Alta Italia”, un titolo onorifico che non ha il rango dell’ufficialità. E anche la coppa, normalmente custodita in una teca presso il Comando Provinciale W.F. della Spezia, è stata testimone, silenziosa ospite della trasmissione, simbolo di un’impresa senza eguali nella storia sportiva italiana. L’interrogativo resta sempre lo stesso: se a vincere lo scudetto fosse stato il Grande Torino il titolo sarebbe stato riconosciuto?
Articolo apparso su IL GIORNALE del Piemonte e della Liguria dell’ 8 febbraio 2019