Mondo Sportivo racconta la storia di Anita Carmona Ruiz, una delle pioniere del calcio femminile. Ecco uno stralcio dell’articolo.
[…] Anita Carmona Ruiz, per tutti Nita, si era innamorata del calcio. La scintilla era scoccata al porto di Málaga, dove il padre lavorava come scaricatore.
[…] Anita era nata il 16 maggio 1908 nel quartiere malagueño chiamato Capuchinos. Aveva cominciato a giocare a calcio precocemente, quando era ancora una bambina. Secondo il giornalista Jesús Hurtado, che nel suo blog Velezedario ha ricostruito tutta la vicenda, già in età giovanile Nita partecipava alle partite che si disputavano nella spianata vicina alla caserma di Artiglieria, che qualche anno più tardi (1925) sarebbe diventata il campo delle Scuole Salesiane di Padre Francisco Miguez Fernández (oggi conosciuto come campo di Segalerva).
[…] Nita si allenava costantemente da sola e affinò una buona tecnica. Era alta, combattiva e dominava il gioco aereo. Un centrocampista che avrebbe fatto comodo a qualsiasi squadra. Non veniva mai indicata nella formazione che compariva sui giornali, al posto del suo nome c’era una X. […] Quando nel 1940, a soli 32 anni, morì per una forma molto grave di tifo, Nita chiese di essere sepolta con la maglia dello Sporting Málaga.
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(MONDOSPORTIVO.IT di Simone Galli)
Foto ENCICLOPEDIADELLEDONNE.IT