Antonello Cuccureddu, l’eclettico giocatore sardo che segnò al Cagliari
Antonello Cuccureddu da Alghero (SS), nato il 4 ottobre 1949, difensore e centrocampista della Juventus dal 1969 al 1981. Sarà jolly polivalente e verrà utilizzato indifferentemente da mezzala (suo ruolo di origine), da mediano interditore, da terzino sia marcatore che fluidificante, e da stopper. Da ragazzino è juventino, come spesso capita nella provincia di Sassari, da sempre in rivalità con Cagliari. Della Juve non poteva non ammirare i Boniperti o i Sivori e poi i Del Sol o gli Haller, del quale avrebbe preso il posto. Inizia a giocare alla Fertilia, vicino ad Alghero, poi passa alla Torres nel 1967 e va in “C”.
Con l’allenatore Colomban matura tatticamente. Poi di lui si accorge il Brescia allenato da Arturo Silvestri, che lo vuole in squadra nel 1968. È in “B”. Il Brescia viene promosso nella massima serie. In Coppa Italia il 7 settembre 1969 giocano a Torino Juve e Brescia. Cuccureddu marca Del Sol e fa una grande figura. E i bianconeri nel mercato novembrino lo desiderano in squadra. La Juve ha iniziato il campionato 1969 – 70 malissimo e a novembre è terzultima. Viene cacciato l’allenatore Carniglia e assunto Ercole Rabitti, promosso dal settore giovanile. Cuccureddu è il primo acquisto di Boniperti, da poco nominato amministratore delegato della squadra.
Il 12 novembre Cuccureddu può giocare in Coppa delle Fiere contro l’Herta Berlino. Il 16 novembre esordio in massima serie a Cagliari. I sardi stanno vincendo, ma a un minuto dalla fine gli avversari guadagnano un corner. Un difensore del Cagliari respinge di testa e la palla finisce a Cuccureddu che insacca con un gran tiro. Un sardo ha segnato al Cagliari, ma egli era stato scartato dalla medesima compagine.
Il riflesso degli operai del Sud Italia
Poi il campionato sarà un duello fra rossoblù sardi e bianconeri per lo scudetto, finché la Juve non perde in casa della Lazio. Nel 1970 la Juve assume come general manager Italo Allodi e la rosa viene ringiovanita. Arrivano i vari Causio, Bettega, Spinosi, Capello. In squadra già ci sono Furino, Anastasi e Morini. Con l’aggiunta di Longobucco e di qualche altro, si contano parecchi meridionali, da Furino e Anastasi allo stesso Cuccureddu. E sembra che questi elementi alla Juve in qualche modo riflettano, riscattandoli, tutti gli operai del Sud Italia impiegati nelle fabbriche del Nord. Allenatore Picchi, uomo di classe e tecnico preparato seppur giovanissimo, ma dopo pochi mesi muore di tumore. Lo sostituisce Vycpalek. La Juve arriva in finale di Coppa delle Fiere, persa contro il Leeds.
Ma la Juve ha un grande futuro davanti e vince gli scudetti del ’72, ’73 e ’75. Nel corso del primo campionato Antonello Cuccureddu gioca poco per una pubalgia. Alla vigilia del campionato 1972 ‘73, peraltro, alla Juve sopraggiungono Zoff e Altafini, risultati poi decisivi, come fondamentale è il recupero a tamburo battente e al di là di previsione di Bettega, ammalatosi durante il campionato precedente. La Juve vince lo scudetto approfittando del crollo del Milan a Verona e della sconfitta della Lazio a Napoli. I bianconeri perdono alla fine del primo tempo per 1 a 0 al cospetto della Roma, ma sono incoraggiati dal risultato del Milan che provvisoriamente è sotto per 3 a 1. Entra in campo Altafini al posto di Haller. La Roma nel secondo tempo non pare giocare allo spasimo. Pareggia Altafini, poi Cuccureddu segna il gol scudetto a 3 minuti dal termine.
L’errore di non far giocare Antonello Cuccureddu in finale di Coppa dei Campioni
Ma alcuni giorni dopo la Juve perde la finale di Coppa dei Campioni a Belgrado contro l’Ajax. Cuccureddu non gioca, perché Vycpalek decide di schierare tre attaccanti. Un errore, probabilmente. Per Cuccureddu è una delusione cocente. Nella stagione 1973 – 74 egli prende il posto di Haller come mezzala e segna 12 gol in campionato. Ma la stagione non è delle migliori e Cuccureddu sbaglia un rigore nella finale di Coppa Intercontinentale, mentre il risultato era sullo 0 a 0. Si gioca il 28 novembre 1973 a Roma, finale unica. Poi i bianconeri perdono. Nel campionato 1974 – 75 Cuccureddu nella nuova Juve di Parola diventa terzino sinistro.
Salvadore si è ritirato. Scirea libero, Gentile terzino destro. Claudio Gentile ed Antonello Cuccureddu giocano anche come fluidificanti di fascia e finiscono in nazionale. Nel 1975 – 76 la Juve perde uno scudetto quasi vinto. Ma Cuccureddu dimostra il suo innato eclettismo venendo impiegato in ben 7 ruoli. Gioca infatti da terzino destro contro Bologna, Napoli, Perugia, Roma e Sampdoria, da terzino sinistro o fluidificante contro Cagliari, Cesena, Como, Fiorentina e Verona, da mediano contro la Fiorentina, da ala destra contro Como e Inter, da mezza punta contro il Verona, da regista contro Ascoli e Verona e da ala sinistra contro il Torino.
Un difensore goleador
Qualcosa di eccezionalmente unico. La Juve ingaggia per la stagione successiva come allenatore Trapattoni, Boniperti striglia i giocatori. Alla Juve bisogna sempre vincere. Quando nel 1977 i bianconeri vincono la prima Coppa Uefa nella bolgia di Bilbao con una partita allo spasimo, egli rammenta ai giocatori che tra 4 giorni c’è da battere la Sampdoria e vincere il campionato.
È lo scudetto dei 51 punti, capolavoro di un esordiente Trapattoni. Tardelli viene spostato al centrocampo facendo coppia con Benetti. Esordisce Cabrini. Cuccureddu si alterna con Gentile nel ruolo di terzino fluidificante, ora a destra ora a sinistra. Ma si segnala ancora per le sue scorribande in avanti e per il suo tiro forte da fuori o nei calci piazzati. In carriera segna 39 gol, di cui 26 in serie A, un record per un difensore e per un mediano. Poi altre vittorie, lo scudetto del ‘78 (altra stagione in cui non manca di dare il suo contributo con un rendimento elevato in più posizioni del campo), la Coppa Italia nel ’79. Un altro scudetto nel 1981 (in totale 6). Poi chiude la carriera alla Fiorentina, dove la Juve lo manda, sperando di avere in cambio Vierchowod. Uno scudetto sfiorato nel 1982.
GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Zagami)