(LAGAZZETTADELLOSPORT – Foto WIKIPEDIA)
In una intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi racconta il mondiale americano e sottolinea l’importanza della mente nella carriera di un calciatore.
[…] Gli allenamenti del Mondiale ’94?
[…] “Svegliavo i ragazzi alle 6 e andavamo in campo alle 7”.
[…] Però riusciste ad arrivare in finale e perdeste soltanto ai rigori contro il Brasile che era sempre rimasto al fresco sulla costa ovest.
[…] “Il mio era un gruppo coeso”. […] “Tutti ragionavano seguendo lo stesso metodo”.
[…] Ci racconti un episodio.
[…] “Arrivammo in California”. […] “I medici e i massaggiatori mi dissero: Arrigo, i ragazzi sono svuotati. Non hanno più muscoli. Allora cercai di lavorare sull’aspetto psicologico: ho sempre pensato che la testa sia più importante dei piedi”. […] “Capii che era un’impresa ciclopica”.
[…] Per fortuna vi eravate preparati bene prima della partenza.
[…] “Il periodo di preparazione fu fondamentale”.
[…] Il segreto per superare le difficoltà?
[…] “L’organizzazione di gioco”.