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Ascoli Calcio una storia lunga 120 anni: il racconto della favola bianconera

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PICENOOGGI.IT (Chiara Poli) – “Prima c’è l’Ascoli, poi c’è l’Ascoli e poi ancora l’Ascoli”, questa frase del presidentissimo Costantino Rozzi, rappresenta cos’è l’Ascoli Calcio per gli ascolani, lui stesso in alcune frasi rimaste nella storia riuscì a far capire come l’Ascoli Calcio rappresentasse qualcosa di più: “Il calcio per noi non è soltanto un fatto sportivo. È un fatto sociale. È un fatto che rappresenta la pedina di lancio per una provincia che per troppo tempo era rimasta in disparte.”

L’Ascoli Calcio è tra le prime 10 società calcistiche più antiche d’Italia, fondata nel 1898 sotto il nome della Candido Augusto Vecchi, vanta ben 16 stagioni in Serie A, miglior piazzamento con il 4° posto della stagione 1979-80, e ben 22 in Serie B categoria. Nel 1977-78 stabilì stabilì anche il record di punti (61) nei tornei italiani a 20 squadre e due punti a incontro.  Nel palmares annoveriamo due campionati di seconda serie e due di terza serie, il Torneo di Capodanno e una Supercoppa di Lega Pro. L’Ascoli si colloca al 29º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 37º posto nella graduatoria della tradizione sportiva italiana secondo i criteri della FIGC.

La nascita della Candido Augusto Vecchi, avvenne il 1º novembre 1898, ma fu annunciata solo il 2 giugno 1901. I dodici giovani ascolani che fondarono la compagine in Via delle Canterine la intitolarono alla memoria dell’omonimo colonnello garibaldino, nato a Fermo ma adottato dalla città di Ascoli Piceno tramite il matrimonio con una donna della nobile famiglia ascolana dei Luciani. Nel 1905, soprattutto per motivi politici, la società cambiò nome in Ascoli Vigor, ma fino al 1907 il gioco del calcio era praticato solo in gare amichevoli. Dopo il primo conflitto mondiale, si torna a praticare il gioco del calcio e nel 1921 si costituì l’Unione Sportiva Ascolana, presieduta dal giornalista Giuseppe Secondo Squarcia. Nel 1925 fu costruito lo stadio comunale dei Giardini attualmente intitolato proprio a G.Squarcia.. L’esordio ufficiale avvenne nel 1926 e l’impianto fu inaugurato con un’amichevole contro la Lazio.

Il primo vero campionato federale ufficiale di Terza Divisione fu disputato nel  1927 e l’Ascoli si classificò al 1º posto, dopo una serie di campionati vinti raggiunse la Serie C. Il declino nel dopo guerra arrivò nella stagione 1954-55, la società retrocesse in Promozione e l’allora presidente Giammiro, con un passivo di oltre dodici milioni fece contattare l’editore Cino Del Duca per  vendere la società.  La nuova società prese il nome di Del Duca Ascoli. Il mecenate divenne presidente onorario, e già nella stagione 1956-1957 l’Ascoli, classificandosi al 1º posto, tornò in IV Serie.

Negli anni ’60 si posero le basi per il futuro sviluppo della società. L’iniziativa fu presa da un gruppo di giovani imprenditori e operatori economici che ritennero importante favorire l’affermazione di una forte società sportiva con i colori bianconeri.

La storia dell’Ascoli si divide in alcuni periodi chiave, indimenticabili i 26 anni di presidenza di Costantino Rozzi che guidò la società dal 1968 al 1994, regalando all’Ascoli la notorietà internazionale con la vittoria della Mitropa Cup e il secondo posto nel Torneo Anglo-Italiano. Innamoratosi del calcio, rilevò la Del Duca Ascoli nel 1968 dicendo che ne sarebbe stato il presidente per un solo anno, la storia la sanno tutti e quello che doveva essere un anno diventò una delle più belle favole del calcio italiano. Con Carletto Mazzone alla guida in 4 stagioni, l’Ascoli raggiunse la serie A nella stagione ’74-75. Nel 1979-80, i bianconeri guidati da Fabri, raggiunsero il miglior risultato di sempre piazzandosi al 4º posto, che valse ai marchigiani il primato fra tutte le squadre del Centro-Sud, e sfiorarono la Coppa Uefa ma non poterono accedere perché nonostante la squalifica del Milan la classifica restò invariata.

Un altro personaggio indimenticabile per Ascoli è Carletto Mazzone che ancora vive qui, arrivò ad Ascoli nella Del Duca Ascoli da giocatore nel 1960 giocò con i bianconeri per 9 stagioni, collezionando 221 presenze, quasi tutte da capitano, fino alla famosa  stagione 1968-1969,  che fu anche la sua prima da allenatore, sempre dei bianconeri.

Nel 1968  il presidente Costantino Rozzi, in attesa di trovare un nuovo allenatore, gli affidò in maniera temporanea per due volte la squadra. L’esordio il 24 novembre 1968 , poi la stagione successiva dalla penultima giornata di andata, sostituì fino al termine della stagione l’allenatore Eliani, sfiorando la promozione in B. Rimase ad Ascoli fino al 1975, due promozioni in 3 anni dalla C alla serie A. Nel campionato 1974-1975 conquistò la prima salvezza. Poi continuò la sua carriera a Firenze e Catanzaro per poi tornare ad Ascoli nel 1980 guidando i bianconeri per altre 5 stagioni, con un clamoroso sesto posto nella stagione ’81-’82.

Aldo Sensibile nel 2017 ci racconta in un’intervista esclusiva la sua grande amicizia con Boskov, le telefonate con Costantino Rozzi, gli anni indimenticabili con l’Ascoli Calcio e le scoperte di Pasinato e altri grandi giocatori passati al “Del Duca”.

Dopo la scomparsa di Rozzi nel 1994,  alcuni imprenditori locali, guidati dall’industriale ascolano Roberto Benigni che elesse Presidente il notaio Nazzareno Cappelli, presero l’iniziativa di ripianare i debiti, iscrivendo la squadra al campionato di Serie C1 1995-1996. Nonostante gli sfavori del pronostico (la formazione era stata allestita in fretta e furia), l’Ascoli guidato da Enrico Nicolini giocò un campionato di vertice. Nel 2000-2001 Benigni rivoluzionò la società diventando Presidente e riportando l’Ascoli in serie B dopo tante finali perse ai play off, l’anno dei Diabolici segnò il ritorno in cadetteria, nella stagione 2001-02, per poi salire in serie A al termine della stagione 2004-05. Indimenticabile l’annata targata Silva-Giampaolo che nella stagione 2005-06, condussero la squadra si salvò con due giornate d’anticipo, stabilendo il proprio record di reti segnate in massima divisione (43), totalizzando 43 punti (9 vittorie, 16 pareggi e 13 sconfitte) e chiudendo il torneo al 10º posto. Retrocesse in B però la stagione successiva. Dopo alcuni anni in cadetteria segnati da salvezze clamorose, retrocede e fallisce nel 2010.

L’era Bellini: nel dicembre 2013 la società dichiarata fallita viene rilevata all’asta,  dall’italo-canadese Francesco Bellini riparte dalla Lega Pro con il nome di Ascoli Picchio, una promozione immediata nella stagione 2014-15, e poi tre salvezze nelle ultime tre stagioni in serie B fino all’addio e all’arrivo della nuova società. A giugno 2018, Bellini dichiara la messa in vendita della Società e di aver accettato la proposta dell’imprenditore romano del gruppo Bricofer S.p.A. di Massimo Pulcinelli. Dopo una serie di lunghe trattative, il 3 luglio 2018, la società Ascoli Picchio F.C. passa a Pulcinelli che incamera il 90% delle quote societarie, mentre il restante 10% va ai due soci Giuliano Tosti e Gianluca Ciccoianni. Alla presidenza del club viene nominato Giuliano Tosti.

[…]

Oggi le celebrazioni nel centro storico con l’apertura del primo store interamente dedicato all’Ascoli Calcio in via Cairoli 32. In occasione del 120° compleanno dell’Ascoli Calcio, sarà inaugurata  alle ore 15, la mostra delle maglie storiche dell’Ascoli presso la sala Cola d’Amatrice all’interno del Chiostro di S. Francesco.

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