Quarta tappa del tour “magliettaro” pugliese. Questa settimana ci spostiamo leggermente a nord del capoluogo Bari per descrivere una bellissima e storica maglia del Barletta nella stagione 1986-87.
Curiosità e storia
Lo stemma del club è rappresentato da un cavaliere, chiaro omaggio ad Ettore Fieramosca e alla celeberrima disfida di Barletta che vide nel XVI secolo vincitori tredici cavalieri italiani contro altrettanto cavalieri francesi che avevano osato dileggiare il coraggio e la preparazione bellica dei cavalieri italiani.
I colori sociali del club sono biancorossi. Tali colori derivano dallo stemma comunale che è composto da quattro “burelle” (bande) di colore rosso, sormontato da una corona turrita e circondato da due rami di quercia e di alloro. La leggenda racconta che il signore dell’antica Bardulos, l’antico nome di Barletta, accompagnato dalle milizie cittadine, avesse ucciso in battaglia il capo dei pirati saraceni che avevano attaccato la città. Al ritorno in città, giunto nei pressi delle mura, pulì quattro delle sue dita ancora sporche di sangue, su una delle porte urbiche. Il sangue delle dita sarebbe rappresentato, nell’attuale stemma, dalle quattro striature orizzontali di colore rosso.
fronte maglia
Particolare del numero
La maglia
I colori non cambiano né tantomeno il fornitore tecnico che rimane, come per il Bari, così per il Barletta, l’Adidas.
E’ una bellissima maglia da trasferta rossa, a manica corta, con le righine verticali e le maniche bianche. Il colletto è a girocollo a due fasce sovrapposte, esattamente come quella del Bari. Sulle spalle troviamo le tre righe tipiche dell’Adidas, mentre al centro della maglia c’è una striscia rossa orizzontale su cui campeggia, nella parte di destra della maglia, il trifoglio di colore bianco, logo dell’azienda tedesca.
Appena più sotto, stampato in vernicetta, troviamo lo sponsor commerciale New Play Basket, che accompagnerà le gesta dei biancorossi per tre stagioni da quella del 1985/86 fino alla prima in serie B del 1987/88. Si trattava di un’azienda calzaturiera all’epoca molto attiva ma che poi giunse al fallimento qualche anno dopo.
Sul retro della maglia, troviamo un bel numero 3 in similpelle, cucito alla maglia.
Questa versione rossa, è una delle tante varianti di maglia utilizzate dal club in quella stagione. In foto vediamo Arcangelo Sciannimanico con questo modello di maglia. La prima maglia era quella a strisce biancorosse, ma è stata usata, nella partita promozione contro il Sorrento (in foto), una maglia esattamente opposta a quella in mio possesso, con i colori invertiti. Come maglie rosse, oltre a quella in oggetto, fu usata anche la maglia rossa con le bande oblique, proprio come nella maglia del Bari presentata la scorsa settimana, come si evince dalla foto.
Sciannimanico con questo modello di maglia
La versione rossa a bande oblique utilizzata in quella stagione
Barletta: la trionfale stagione 1986-87
La stagione 1986/87 fu memorabile non solo dalle parti di Napoli, ma anche a Barletta. La squadra biancorossa, inserita nel girone B della serie C1 venne affidata a Romano Fogli, ma dopo due sconfitte consecutive a Salerno ed a Pozzuoli a metà ottobre, dalla settima giornata passò nelle mani di Pippo Marchioro, che pilotò il Barletta verso il sogno. La penultima giornata in casa con il Catanzaro primo in classifica (1-1 il risultato finale), registrò il record di presenze allo Stadio Comunale (poi intitolato al marciatore Cosimo Puttilli) con 16.000 presenze.
Gaetano Di Maria con il modello usato anche dal Bari nella stagione 1984/85
A quel punto ai pugliesi bastava un pareggio per prevalere sulla Casertana terza in classifica. Decisiva fu l’ultima giornata, la trasferta del 7 giugno 1987 al Campo Italia contro il Sorrento. La squadra biancorossa vinse grazie al gol decisivo del bomber ex Cavese Roberto Rovani. Con i 44 punti finali, il Barletta si piazzò al secondo posto. Un punto in meno del Catanzaro primo ed entrambe furono promosse in Serie B. La città pugliese esplose di gioia per la prima storica promozione in Serie B con caroselli e feste improvvisate che durarono per parecchi giorni.
La prima maglia a strisce biancorosse
I calciatori
Claudio Cocco indossò la maglia numero 3. Oltre a lui anche l’ex primavera del Napoli Vincenzo Marino. Di quella squadra ricordiamo, oltre al bomber Rovani, anche il difensore Bruno Incarbona, il centrocampista Arcangelo Sciannimanico e gli attaccanti Roberto Scarnecchia, ex Napoli e Roma e Nicola D’Ottavio, bomber del Campobasso e della Casertana.
Il modello utilizzato nella decisiva trasferta di Sorrento
Ringrazio anche per questa maglia fantastica l’amico Roberto che ha deciso di privarsene per darla a me. Il post invece è dedicato a Paolo, caro amico tifosissimo del Barletta e custode della storia del club, con le sue bellissime maglie e cimeli della squadra biancorossa.