Tutto Mercato Web realizza una intervista in esclusiva ad Antonio Benarrivo, capitano e bandiera del fantastico Parma degli anni ’90. Ve ne proponiamo un estratto.
[…] Terzino destro tra i migliori interpreti del ruolo all’epoca, è stato anche un perno della Nazionale di Arrigo Sacchi arrivata seconda ai Mondiali del 1994.
[…] Cosa faceva prima di diventare un calciatore professionista?
[…] “Ero nelle giovanili del Brindisi, la società aveva problemi economici e il presidente fece una scelta drastica lanciando in Serie C i ragazzi della Juniores. Le cose andarono bene perché facemmo un discreto campionato. Da lì è iniziata la mia avventura professionistica che mi ha portato a Padova e infine al Parma”.
[…] E in Emilia si è tolto enormi soddisfazioni
[…] “Abbiamo vinto 8 trofei, a parte il campionato praticamente tutto quel che si poteva vincere. Tutto questo con una squadra di emeriti sconosciuti, almeno inizialmente. I grandi investimenti sono arrivati dopo, ma non dimentichiamo il primo Parma di Nevio Scala che vinse due trofei europei e la Coppa Italia”.
[…] Lei è stato uno dei grandi interpreti del ruolo di esterno nel 5-3-2 o 3-5-2. Modulo che oggi è spesso snobbato e considerato non da grande squadra europea
[…] “È un modulo perfetto se hai giocatori come Benarrivo e Di Chiara. Se non hai esterni con quelle caratteristiche, che fanno tre fasi, è difficile. Quel Parma aveva di fatto due ali che portavano avanti i palloni, crossavano, facevano gol. E poi davamo una mano in difesa“.
[…] Inutile chiedere quale sia stata la grande delusione sportiva
[…] “Ovviamente il Mondiale perso ai calci di rigore, mi ha fatto moto male. Speravo la regola cambiasse e che la partita venisse ripetuta dopo tre giorni. In fondo cosa cambiano tre giorni nella vita calcistica? Perché puoi decidere un rigore ai Mondiale subito. È il trofeo più importante, come fai ad assegnarlo così?”.
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(TUTTOMERCATOWEB.COM di Gaetano Mocciaro)