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Boskov tuona:”O lo scudetto o le discoteche”

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GLIEROIDELCALCIO.COM – La stagione 1989/90 è iniziata da poco, si è appena conclusa la quarta giornata. La Sampdoria sta vivendo uno dei periodi più belli, forse il più bello… anzi niente forse… Mantovani e Boskov… Già Boskov, un personaggio unico inimitabile, indimenticato ed indimenticabile. Mai scontato. E quando tutto sembra volgere al meglio eccolo pronto a dare la sua stoccata, a volte per scaramanzia altre volte per strategia.

Nella fattispecie la squadra è appena arrivata in terra norvegese, a Bergen dove è di casa il Brann, avversaria di Coppa delle Coppe. I blucerchiati sono reduci dalla bella vittoria contro l’Inter e la Samp di Vujadin ormai non può nascondersi… “La vittoria sull’Inter è molto importante per il risultato e per il modo in cui è venuta. Oggi tutti i giornali d’Europa ne parlano. La Samp può crescere anche grazie a questo. Ma non sempre riesce a considerarsi e a comportarsi da grande squadra. Ora si parla di scudetto e io dico: con quindici partite come quella di domenica, lo scudetto si vince alla grande. Ma al tempo stesso non credo che la Samp sia capace di fare tanto. Magari tra una settimana gioca come ad Ascoli e allora addio sogni” (Cit. La Stampa, 12 settembre 1989).

Chi aveva cominciato a volare alto è avvertito…  poi rincara la dose… “Il mio lavoro si ferma al campo di Bogliasco. Ma lo scudetto si vince anche a casa, nella vita privata: e sarebbe il caso che qualche giocatore dimenticasse le discoteche…  La Samp ha bisogno di essere concentrata al massimo per vincere. Altrimenti diventa una buona squadra, ma non da primato. E per una squadra che punta allo scudetto l’Inter conta come l’Ascoli. Non si possono buttare via due punti in quel modo e poi stroncare la squadra più forte del campionato» (Cit. La Stampa, 12 settembre 1989).

Duro, pungente. Chi doveva essere colpito è stato colpito? Probabilmente si anche se i risultati non arrivarono subito. Nel novembre successivo i blucerchiati perdono la finale di Supercoppa Italiana con l’Inter e in campionato finiscono al quinto posto. Giunge invece il grande successo in Coppa delle Coppe, il primo ed unico trofeo della società in campo europeo. Forse qualcuno aveva smesso di andare in discoteca.

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