GLIEROIDELCALCIO.COM (Michelangelo Deodato) –
Il calcio pare esser diventato una scienza, anche se non sempre esatta. Tuttavia, per me, si tratta prima di tutto e soprattutto di un gioco
“Ho un cruccio, che a volte diventa rimorso; non essere riuscito a civilizzare il pubblico, non aver fatto abbastanza per combattere il tifo.”
“L’allenatore ha sempre rappresentato una componente, importante finché si vuole, ma una componente. Un non-protagonista, il cui compito è far diventare protagonisti i giocatori a lui affidati.”
“Oggi gli allenatori, per bravi che possano essere, sono diventati troppo importanti. Si presentano le partite dicendo o scrivendo Lippi contro il tale, Sacchi contro il tal altro e io non capisco più se stiamo parlando di calcio o di tennis.”
“Non diamo tutta la colpa ai ragazzi di oggi, siamo noi ad aver perso poco alla volta la capacità di educare. Anche nello sport.” (Enzo Bearzot)
Ho preferito prendere le citazioni trovate in un sito Internet piuttosto che cercare le sue frasi in alcuni libri o interviste come ho fatto in tanti post.
E questo per un semplice motivo: quando inizio a leggere qualcosa su Enzo Bearzot, non mi fermo più, posso andare avanti per ore.
Ogni ragionamento fatto da Bearzot è qualcosa di semplice e profondo, armonioso e sensato, diretto e sincero, detto con educazione e rispetto degli altri.
Mi ha sempre colpito la sua capacità di rispondere con garbo a domande molto provocatorie.
Bearzot prima di ricordarlo come commissario tecnico va ricordarlo per quello che è stato nella sua essenza: un Maestro e un uomo di grande cultura che si è autoassegnato il compito di educare i ragazzi, quelli che erano guidati da lui e anche quelli che lo seguivano da tutta Italia. E molti altri compiti, come avete già letto sopra.
Oggi è quasi impossibile essere come Bearzot. Primo perché di Bearzot ne nasce uno solo nella storia. Secondo perché questi ragionamenti non sono (solitamente) presenti oggi e terzo perché, se anche qualcuno pensasse come Bearzot, verrebbe criticato perché non è il suo compito di esprimersi sulla scuola, sui giovani, sul modo di educare e via dicendo come sempre accade quando qualcuno esprime un’opinione e come mai accade quando un giocatore o un allenatore invece sono maleducati.
Bearzot è stato criticato anche lui ma solo su questioni che riguardavano il calcio perché non poteva essere capito, vedeva le cose da prospettive molto più grandi e importanti di quelle che vedono gli scienziati del calcio.
Eppure ricordo benissimo che, il giorno della finale del 2006, lui scrisse un articolo in prima pagina per la Gazzetta dello Sport.
Aveva predetto il gol di Materazzi saltando di testa in area.
Bearzot è l’unico commissario tecnico che continuo a chiamare CITTÌ (c.t.) come scrivevano all’epoca.
Il cittì non è stato uno scienziato del calcio come nei gruppi di Facebook dove si scontrano i grandi conoscitori a colpi di statistiche e emoticons.
Lui aveva le note musicali negli occhi, la poesia nel cuore, la letteratura nel campo di calcio. Vedeva oltre, molto oltre come Paolo Rossi e gli eroi del 1982 sapevano.
Buon Compleanno indimenticabile CITTÌ.
Michelangelo Deodato per Gli Eroi del calcio e per il gruppo Facebook VIVA PAOLOROSSI