GLIEROIDELCALCIO.COM – Il Messaggero Sardo dell’Agosto 1979 intervista il centravanti del Cagliari Gigi Piras che racconta di sé, della squadra e della stagione ormai alle porte.Un calciatore amato dai tifosi rossoblù, nato a Selargius e giocatore del Cagliari per ben 14 stagioni tra A e B con 320 presenze e 87 reti. Terzo marcatore in campionato nella storia del Cagliari, dietro a Riva e Suazo, e ancora terzo nelle presenze dietro a Daniele Conti e Brugnera.Ora, nel 1979, è l’erede di Riva e di Virdis con cui, nelle giovanili, aveva segnato gol a raffica, e proprio lui era quello che ne segnava di più tra i due. Virdis, e il Cagliari, hanno accettato un paio di anni prima la corte della Juventus e Piras ha risposto alla grande sul campo facendo dimenticare il compagno: 33 gol nei tre campionati di B disputati,Ma chi è questo ragazzo che fa sognare i tifosi?… si domanda il Messaggero Sardo...: “Anzitutto – sono parole di Piras – credo che la mia presenza in serie A smentisca che i sardi sono piccoli, tarchiati, villosi, come dice la tradizione. La mia è una generazione di atleti alti sull’1,80. Come anche Virdis, Copparoni Cuccureddu, Valeri. Non è affatto vero che i giocatori sardi sono di razza… inferiore! Scherzi a parte, io c’ero l’anno della retrocessione, quando peraltro giocavo pochissimo. Potete immaginare la mia gioia e la mia soddisfazione adesso che finalmente si è tornati nel massimo campionato”.“Ho ottenuto”, prosegue “la frequenza al quinto anno dell’Istituto per ragionieri. Ho superato l’esame di maturità ed ho messo da parte il mio bel pezzo di carta, come avevo promesso a mia moglie. nella vita non si sa mai… Ma quando intuisco la passibilità di fare gol, non è che ci ragioni troppo su: tiro subito in porta, i gol vanno bene anche quando li segno all’improvviso. Dicono che sono un opportunista. In effetti partecipo alla manovra partendo da lontano, come mi ha insegnato Tiddia ed in fondo è nelle mie caratteristiche”.
Relativamente ai problemi di rinnovo contrattuali rivela… “Gli attaccanti sono i più pagati nelle varie squadre. lo chiedevo semplicemente di essere trattato come meritavo, In serie A, se le cose andranno bene, cioè se la squadra si ritroverà come spero, posso realizzare una quindicina di gol, e lottare magari con i cannonieri del campionato. Sono lontani i tempi di Sassari dove militai giusto per un paio di partite prima di rimandarmi a Cagliari perché non facevo bene… il mediano sinistro. Ma sono lontani anche i giorni per me tristi trascorsi con Radice, quando venivo impiegato per lo più a gara iniziata e sempre per marcare un avversario…”.Esordio in serie A cinque anni prima, 28 aprile 1974, subito dopo essere stato ripudiato dalla Torres. Lo mandò in campo Chiappella contro la “sua” Fiorentina: Piras mise a segno il gol della vittoria. Su un traversone dalla sinistra, fu più svelto di Galdiolo e di Superchi. Poi si tuffò nell’erba, sembrava disperato, non felice. Cos’era successo? Gigi portava le lenti a contatto; nella foga dell’azione appunto una delle lenti gli era caduta, e lui la cercava, piangendo per poter continuare a giocare. Più tardi gli furono approntate lenti speciali da uno specialista svizzero. Poi si lascia andare ad un po’ di rammarico verso la cessione di Virdis…” Sarebbe stato meraviglioso fare la serie A con Virdis al fianco. Sarebbe stato l’uomo di classe in più nei confronti delle nostre avversarie dirette. Ma mi trovo benone anche con Gattelli o Selvaggi, l’importante è che giri la squadra, l’uomo-gol dipende dal gioco dei compagni. Sono convinto che non lotteremo soltanto per salvarci”. Il Cagliari farà un grande campionato arrivando ottava in classifica. Selvaggi sarà il miglior goleador rossoblù della stagione con 11 reti mentre Piras si fermerà a quattro. Saranno comunque anni esaltanti: nella stagione 1980-81 si raggiungerà il sesto posto in campionato, il punto più alto raggiunto dal Cagliari negli anni ’80. Nella stagione 1981-82 Piras raggiungerà il bottino di 9 gol in A, suo record. Stessa cosa l’anno seguente, pur tornando in B dopo la sconfitta con l’Ascoli. Gli ultimi anni Piras al Cagliari saranno privi di grandi soddisfazioni, tra salvezze molto sofferte e la retrocessione in C1 dell’1986-87. Terminerà la vita da calciatore militando con La Palma, squadra di quartiere di Cagliari, portandolo in C2. Ancora oggi è amato e ricordato tra i tifosi del Cagliari. Forza Casteddu… forza Piras!