GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – La nostra ricerca relativa al connubio “Arte & Calcio” approda in questa occasione su un calciatore prima e pittore di fama poi: Cesare Benedetti, detto Benè.
Cesare nasce a Treviso il 24 ottobre del 1920. Con il crescere eredita dal nonno maniscalco una forte passione per i cavalli che, non a caso, saranno poi ricorrenti nelle sue opere in quella che sarà una seconda fase della sua vita.
Non ha ancora compiuto diciassette anni quando esordisce in prima squadra con il Treviso il 26 settembre 1937 in casa contro l’Udinese (2-0), dopo aver fatto la trafila nelle giovanili del club biancoceleste.
Nel 1940, mentre svolge il servizio militare, passa al Bologna del Presidente Dall’Ara che “smuove” tutte le sue conoscenze per farlo trasferire al 35º Reggimento di stanza nella città felsinea. Dopo poco però l’intero reggimento viene trasferito in Calabria, privando il giovane calciatore della possibilità di allenarsi con la squadra. Proprio alcuni giorni prima dell’invio del contingente in Africa viene trasferito all’81º Reggimento in virtù dell’interessamento al ragazzo da parte del Presidente della Roma Edgardo Bazzini che lo aggrega alla prima squadra.
Nel 1943 lascia la capitale e torna a Treviso, per poi far ritorno a Roma dopo le vicende belliche e disputando con i giallorossi il campionato 1945/46 collezionando 6 presenze. Nel 1946 convola a nozze con la sua concittadina Luciana Menegazzo. Nella stagione successiva si “accasa” invece alla Salernitana e contribuisce alla storica prima promozione in serie A con le sue 32 presenze e 2 gol.
L’anno successivo, ancora con i granata, disputa 25 partite nella massima serie. Nel 1948 torna nella città natale e con il Treviso conclude la sua carriera calcistica al termine della stagione.
Benedetti e la pittura
E’ nella Città Eterna che Cesare inizia a “pensare” alla pittura, un’arte che s’impossessa di lui appena appende i classici scarpini al classico chiodo: “… essere della Roma, allora significava essere soprattutto romano, e per riuscire tale, Bené prese la residenza nella Capitale sia come calciatore che come artista. La residenza in Piazza di Spagna tra un fitto di gallerie indicò a Bené la strada per la gloria pittorica” (Cit. www.cesarebenedetti.it).
Tra i suoi mecenati si possono annoverare i Grimaldi, Principi di Monaco, per i quali ha eseguito vari ritratti tra cui quello della Principessa Grace, del Principe Ranieri III e della Principessa Carolina.
Una particolare predilezione l’aveva nel ritrarre le “belle donne” in cui la femminilità e l’eleganza venivano esaltate. Le sue opere sono andate a impreziosire varie collezioni private in tutto il mondo, come, ad esempio, il ritratto di Caroline Kennedy all’età di 4 anni.
Per merito di una serie di ritratti, Giovanni XXIII, Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, quest’ultima è un’opera alta oltre due metri, si guadagna il “titolo” di “Pittore dei Papi”.
Non solo ritratti nelle sue opere ma anche la natura e i cavalli. Nel 2007 alcune delle sue opere più importanti sono state esposte presso la sua casa natia. Inoltre, nel 2009, una delle sue opere raffigurante una Baccante, facente parte di una trilogia, è stata selezionata per “ricevere” le autorità alla Riunione Internazionale dei Ministri dell’Agricoltura G8. Molti artisti contemporanei importanti hanno a lui riservato grandi attestati di stima per la qualità delle sue opere: uno su tutti Giorgio de Chirico.
Insomma, in Benè, troviamo la rara possibilità di incontrare un calciatore e un artista, un campione e un pittore, in lui che “Capisce la pittura, sente la forma e sa rendere il volume” (Giorgio de Chirico).
NB: le foto dello Slide Show sono state tratte dal sito cesarebenedetti.it dove è possibile visionare le opere di Benè.