In questo quadriennio, contraddistinto dall’infausta partecipazione al mondiale cileno del 1962 e dall’inizio del torneo europeo sempre nel 1962, avvenne la revisione dei gagliardetti. Questi passano ad un formato triangolare abbandonando la fascia tricolore trasversale sulla fronte e la tonalità azzurra nella parte posteriore. In realtà l’entrata in vigore dei nuovi modelli non avvenne in maniera immediata. Per almeno un paio di incontri è verosimile che la nazionale fece a meno di consegnare il gagliardetto. Scambiò, ovvero, un esemplare privo di intestazioni della partita con il solo simbolo della FIGC nell’incontro disputato contro l’Inghilterra a Wembley nel 1959.
Inghilterra – Italia 6 maggio 1959
La metamorfosi dei gagliardetti, se così vogliamo chiamarla, si compie con ogni probabilità nel 1961. In tale anno i gagliardetti assumo un formato inconfondibile che si protrarrà nella sua fisionomia per diversi anni. Vengono infatti utilizzati gagliardetti azzurri con tre piccoli passanti che riportano un vivido azzurro sulla fronte che fa da sfondo allo stemma centrale della FIGC. I dettagli dell’incontro sono ricamati mentre il retro, a differenza degli anni passati, viene realizzato in tricolore.
Italia – Argentina 15 giugno 1961
I gagliardetti Mondiali
Al mondiale del 1962 andiamo con questi gagliardetti e ci verrebbe da dire che, sciagure arbitrali a parte, non portarono poi tanto bene.
Il gagliardetto di Italia – Cile (collezione Federico Enrichetti) alla mostra “Italia 110 e lode”
Nel 1962 è anche probabile che la Federazione abbia iniziato a realizzare gagliardetti di cortesia da donare agli azzurri ovvero ai dirigenti e giocatori della nazionale avversaria. Un esempio tra tutti è quello relativo alla partita (la prima in assoluto dell’Italia nei campionati europei) dove, in aggiunta al gagliardetto consegnato dal Capitano Cesare Maldini al collega turco, furono realizzati esemplari di medio formato pentagonali ricamati commemorativi l’incontro.
Ulteriore versione del gagliardetto di Italia – Turchia del 1962
Questa iniziativa non fu isolata tant’è che la Federazione, come vi racconteremo successivamente, dalla seconda metà degli anni Sessanta inizia a produrre gagliardetti che vengono donati agli azzurri difformi per piccoli dettagli dagli esemplari consegnati al capitano avversario.
Le foto dell’articolo sono tratte dal settimanale “Il Calcio e Ciclismo illustrato”.
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.