Gli Eroi del Collezionismo

Cartoline e statistiche: le passioni di Fabrizio Pugi

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Dal 2001 c’è un uomo che memorizza e rende disponibili statistiche difficilmente reperibili altrove: le presenze di spettatori negli stadi italiani. Nemmeno sul sito della Lega Calcio si trova un dato simile. Lo stesso uomo poi, dal 1990, colleziona cartoline di stadi provenienti da tutto il mondo. I numeri, le relative statistiche e le cartoline sono disponibili nel sito www.stadiapostcards.coml’ideatore è Fabrizio Pugi, nome noto nell’ambito del collezionismo.

Fabrizio, classe 1974, convive con Raffaella a Vernio, in provincia di Prato, è padre di un bambino di tre anni, Edoardo, ed è il Responsabile finanziario di una azienda di abbigliamento donna.

Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la sua storia e la sua splendida collezione…

Partiamo dal suo amore per il calcio… “I primi ricordi sono legati al Mondiale 1982. Ancor di più al caldo pomeriggio di Italia – Brasile, vista da solo, ad 8 anni”, ci confessa il nostro amico, “E quel “di nuovo Rossi, di nuovo Rossi, terzo gol di Rossi” che ancora riecheggia, forse anche per il fatto che Paolo Rossi è nato a Prato, anche se questo lo scoprirò solo successivamente. Poi la finale ed i festeggiamenti in strada!

In mezzo a tutto ciò c’era anche la Serie A e gli stranieri di quel periodo come Platini. Nel 1986, complice 90° Minuto, con i risultati della Serie C dove potevo vedere e sentire il risultato del Prato, ed il fatto di esser stato portato nel dicembre di quell’anno, 29 Dicembre per l’esattezza, all’amichevole Prato – Pisa, che allora militava tra i cadetti, tutto ciò contribuì a farmi amare il calcio. Di quella prima partita poi ricordo ancora il freddo intenso ma, soprattutto, la delusione per aver scoperto che allo stadio non ci fosse la radiocronaca! Quanta ingenuità.

Il Prato è la squadra che seguo. Una scelta dovuta al fatto di poterla vivere a pieno. I ricordi della scuola, le mattinate passate a vedere gli allenamenti di una squadra che a fine anni ‘80 aveva fatto innamorare tutta la città, e Prato, per popolazione, è la terza città del centro Italia. Ricordo la partenza da casa dove abitavo all’epoca, con l’autobus “1” delle 13:35 per raggiungere lo stadio: tanti insuccessi e delusioni, ma questa è un’altra storia! Il tutto, per non farmi mancar niente, è riportato su soloprato.com, altro mio sito. Il mio amore per il Prato ha avuto un suo perché sino a metà anni ‘90, un sussulto ad inizio anni 2000 con la conquista, fra l’altro, della Coppa Italia di Serie C, dove per caso o fortuna, ho praticamente visto tutte le gare in casa di quella stagione nonché la finale di ritorno a Lumezzane.

Al momento la mia vita è cambiata molto e il mio seguire il Prato di fatto è ormai la sola visione della pagina 254 del Televideo la domenica sera. È un discorso troppo vasto da affrontare, ma il fatto che il Prato manca dalla Serie B dal 1963/64, e ora langue da 3 stagioni in Serie D dopo anonimi campionati di Serie C, ha il suo peso”.  

E la passione relativa alle presenze del pubblico negli stadi italiani?

“Tutto nasce dai servizi di 90° Minuto”, ci risponde Fabrizio, “dove i 50.000 circa di uno stadio aumentavano a dismisura fino alla Domenica Sportiva! Con esso ricordo che Telemontecarlo anticipava i servizi sul campionato inglese o FA Cup, con una carta geografica del Regno Unito dove veniva indicato, in corrispondenza della città, il nome dello Stadio e il dato degli spettatori. Un dato che non era mai 40.000 ma 39.811 o 41.123! Da qui la ricerca del dato spettatori preciso delle gare del mio Prato e, dal 2001, ho deciso di rendere pubblici questi dati insieme alle mie cartoline, un raccoglitore delle mie due passioni”.

Cerchiamo di saperne di più sulla collezione e in particolar modo quando questa passione nasce…

“Questa passione per le cartoline nasce tra fine agosto e inizio Settembre 1990. Sull’onda di “Italia ‘90” la curiosità di capire come fosse il Delle Alpi mi porta a chiedere, fra i tanti amici presenti in vacanza a Viareggio, una cartolina al villeggiante… di Torino! Così, per gioco, scommessa, curiosità. Alcuni giorni dopo ricevo una lettera con all’interno due cartoline raffiguranti il Comunale e il Delle Alpi. Pur essendo cartoline comuni, particolarità che scoprirò solo in seguito, mi dissi: “O tutte. O nessuna!” Senza nessun dubbio e non sapendo neanche come partire, optai per la prima affermazione. Buona parte del merito lo devo anche a Gianni Lavarello, presidente del Club Collezionisti Calcio 1990: lessi una sua intervista su Supertifo, magazine di riferimento insieme al Guerin Sportivo, e la sua funzionale “Palestra dei Lettori” che tanto mi ha dato. Nell’intervista a Lavarello si faceva riferimento appunto al collezionismo e si diceva che il Club era appena nato. Inviai subito una lettera direzione Genova, sede del Club. Da quel momento iniziò l’avventura tra convegni, incontri, fiere, viaggi! Son passati 30 anni. Era anche l’era delle lettere scritte a penna, altro che mail. Gli scambi duravano mesi. Quanta poesia”

Come è composta la collezione … “La collezione è composta da poco meno di 6.000 pezzi. Si tratta esclusivamente di cartoline originali e ufficiali. Solo vedute aeree, dall’alto quindi, con vista totale dello stadio. Ovvero… le migliori inquadrature possibili.

Altra peculiarità della mia collezione: ho preferito appunto la qualità alla quantità. Infatti un elemento che influisce sulla quantità sono le produzioni private. Eccetto alcune serie, non comprese comunque nella collezione, negli ultimi anni ho ceduto circa 10.000 cartoline di serie private, che a mio avviso non apportavano nulla in più alla mia collezione. Parlo ovviamente di una mia scelta, diversa magari dalla scelta di altri collezionisti. La mia collezione è per la maggior parte relativa a “gli stadi che furono”, incentrata maggiormente sulla cara vecchia Europa Occidentale”.

Tutti i collezionisti hanno un “pezzo” a cui sono più legati… “Mi sono accorto solo ora che il passaggio dalla lettera quando arriva una cartolina, sino agli album dove vengono inseriti per la conservazione, è sempre stato rapido. Bisognerebbe soffermarsi di più per poter notare i dettagli e, nel caso fosse viaggiata, avere magari la curiosità di leggere i testi. Se devo sceglierne una opto per quella di Budapest – FTC Stadion, per la splendida vista con i piloni dell’illuminazione di stampo socialista. Altri stadi su cui ho un debole per le rispettive cartoline sono il Parken di Copenaghen, il Lehen di Salzburg, e il Comunale di Via Firenze, denominato “LungoBisenzio”, di Prato”.

Costi, aneddoti, particolarità … “Non mi sono mai imposto un limite economico per una cartolina da acquistare, ma ho sempre fatto passi rapportati alla gamba. Non credo d’aver mai fatto follie, speranzoso comunque che prima o poi quello che ho perso in una occasione risalti fuori, magari a prezzo abbordabile o tramite uno scambio, in un secondo momento. Se però dovessi dire quella più “costosa” presente nella mia collezione direi “Hampden Park, Glasgow”, cartolina del 1910.  

Come aneddoto mi piace citare quello relativo alla “Liverpool Goodison Park,” cartolina che non mi è più capitato di rivedere. Siamo nei primi anni ‘90, tramite annuncio su Guerin Sportivo ricevo una telefonata dalla via adiacente casa mia. Incredibile. Si trattava di un Ufficiale dell’Aeronautica, che non conoscevo. Ci incontriamo a casa sua e mi mostra una cinquantina di cartoline stadio, tutte comuni, eccetto questa di Liverpool, che mi fa trasecolare!  Mi chiedo cosa vorrà mai… Lo scambio viene definito il giorno successivo con il rilascio di 50 schede di aerei, le classiche collezioni che erano in voga nel momento. Investimento Lire 1500.

Liverpool Goodison Park

Ricordo con piacere anche una fiera a Londra, sempre primi anni ‘90. Praticamente, visti i prezzi a suo tempo altamente competitivi, terminai le sterline, tenendomi esclusivamente il necessario per prendere il treno per Stansted”.

Cosa cerca un collezionista come Fabrizio? “La passione principale è per gli stadi anglosassoni. Ma qui si entra in un campo minato… Conosco e ho visto dei bellissimi pezzi, non ultimo un Villa Park. A livello di collezione ho lasciato un po’ andare nel tempo Italia e Spagna… qualcosa salterà fuori… Magari un Ascarelli di Napoli…”.

Collezionare cosa trasmette… “È romantica la ricerca di un pezzo, è romantica la trattativa, è romantica l’attesa. Poi, quando il pezzo è inserito in collezione è come archiviato! Negli ultimi tre anni, ho fatto una selezione, come ho raccontato poc’anzi, togliendo qualche pezzo perché doppio o perché non ufficiale, e tale attività mi ha dato l’opportunità di riscoprire bellissimi pezzi che, veramente, non ricordavo nemmeno di avere. Il collezionismo è questo, come per un viaggio, appunto, è bello il momento dell’attesa, della trattativa, del viaggio verso casa! Oltre a questo da una cartolina può nascere anche la domanda di saperne di più su quello stadio, su quella città. Insomma, un incentivo ad un viaggio vero.

Oggi non saprei come poter iniziare una collezione come la mia, per me tutto è nato per caso. In generale, non si trovano più cartoline se non da altri collezionisti. Insomma non le vendono più … quasi”.

Grazie Fabrizio, che mondo fantastico il tuo.

 

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