GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – “Ci sono cose che ci lasciano un segno evidente”, cantava Pino Daniele in ‘Non si torna indietro’. E allora era destino che Antonio Carlos Cerezo dovesse legare il suo nome a Roma. Lui, nato il 21 aprile, giorno del natale dell’Urbe. Ed è curioso che Toninho sia andato a segno nella prima gara ufficiale in Coppa Campioni del club giallorosso, quasi a ricordare che era approdato a Trigoria per contribuire al grande sogno, soprattutto se la finale si disputerà nel tuo stadio. E non è un caso che sia andato a segno per l’ultima volta con quella maglia, di fronte a quella che sarebbe stata la sua futura squadra – la Sampdoria- e in quella competizione che aveva visto il suo esordio in Italia (la coppa nazionale). Ed era destino che Cerezo dovesse tramutare in realtà il sogno tricolore di fronte al Lecce, quella squadra che glielo aveva sottratto qualche anno prima da giocatore della Roma. Uno scudetto del cuore, ottenuto da un gruppo spensierato e da giocatori che avrebbero lasciato Bogliasco solo dopo il grande traguardo. Toninho e il Belpaese, se pensiamo inoltre al Mundial ’82… E vi era sapore italiano quando Cerezo ha conquistato con il San Paolo il secondo titolo iridato a livello di club, la Coppa Intercontinentale contro il Diavolo nel 1993. Lui, che sette anni prima sembrava destinato a Milanello e non a Genova… E quelle lacrime per l’ingresso nella Hall of Fame giallorossa… Buon Compleanno Toninho. Tanti auguri, Città eterna.