[…] il miglior fantasista d’Europa dopo Maradona. […] fu normale che una delle squadre più forti e ricche del tempo, l’Olympique Marsiglia, facesse carte false per averlo. […] A malincuore Stojković lasciò Belgrado e si trasferì in riva al mare, nel sud della Francia.
[…] In una partita di campionato[…] il suo ginocchio non lo sostenne più e lo costrinse a restare fuori per più di metà stagione. Quando rientrò, mancava poco alla conclusione e non rimaneva che l’ultimo atto: la tanto attesa finale di Coppa dei Campioni. L’incontro si disputò a Bari e l’avversario fu la Stella Rossa di Belgrado, l’ultima squadra che Stojković avrebbe voluto incontrare. Il fantasista non partì titolare e, quando l’allenatore lo buttò dentro, visse una vera e propria battaglia interiore: i suoi avversari erano i compagni di una vita, i suoi compagni marsigliesi, al confronto, li conosceva a malapena. Quando si arrivò ai rigori, Stojković prese una decisione radicale: se ne tirò fuori […] Dal 1990 al 1994 giocò meno di trenta partite […] arrivò dall’Italia, da quello stesso stadio dove, contro la Spagna, aveva impressionato il mondo intero: Verona.
[…] Lo jugoslavo ci provò ma gli infortuni lo perseguitavano. Qualche numero lo fece vedere, ma furono solo lampi. La stagione si concluse con la retrocessione […] doveva tornare a Marsiglia.
Era il 1992. Se con la squadra di club andava tutto male, almeno con la nazionale stavano arrivando grandi soddisfazioni. […] Ma la guerra mischiò nuovamente le carte e il Paese fu escluso da tutte le competizioni sportive. […] Il ginocchio fece di nuovo crack e Stojković dovette essere nuovamente operato. […]. Era l’inizio della fine.
Nel 1994 […] Firmò per i giapponesi del Nagoya Grampus Eight. […] In Giappone Stojković rinacque, sia come uomo che come calciatore. Tornò in Europa solo per giocare i Mondiali di Francia 1998 con la sua Jugoslavia già mutilata. Riprese la maglia numero 10, mentre il fortissimo Dejan Savićević dovette accontentarsi della 8. Dall’Oriente sarebbe più tornato. Aveva smesso nel 2001, a 36 anni, e poi aveva allenato ancora il Nagoya Grampus per cinque stagioni, prima di trasferirsi in Cina e infine provare a portare la Serbia al Mondiale: un’autentica impresa, stavolta riuscita […]
eastjournal.net – Gianni Galleri
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