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28 novembre 1978: la seconda Coppa Libertadores degli Xeneizes

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La vittoria della seconda Coppa Libertadores degli Xeneizes

45 anni fa, il Boca Juniors vinse la seconda Coppa Libertadores della sua storia: ripercorriamo le tappe di quella competizione e della conquista del trofeo da parte degli Xeneizes.

La formula del torneo è quella attuata ormai da diversi anni: cinque gironi di quattro squadre da cui escono cinque club vincitori. Successivamente si formano due triangolari, con la partecipazione della squadra detentrice del titolo che entra in gioco in quella seconda fase della competizione. Dai due triangolari escono le due finaliste che si contendono la Coppa Libertadores in una doppia sfida di andata e ritorno. La competizione inizia il 5 marzo del 1978. Del primo girone fanno parte gli argentini del River Plate e dell’Independiente de Avellaneda e gli ecuadoriani della Liga de Quito e del El Nacional. Nel secondo girone troviamo i peruviani dell’Alianza Lima e dello Sporting Cristal e i boliviani del The Strongest e dell’Oriente Petrolero.

Il terzo girone è composto dai brasiliani dell’Atlético Mineiro e del São Paulo e dai cileni dell’Unión Española e del Palestino. Nel quarto girone sono presenti i colombiani del Deportivo Cali e dello Junior e gli uruguaiani del Peñarol e del Danubio. Il quinto girone annovera i paraguaiani del Cerro Porteño e del Libertad e i venezuelani del Portuguesa e dell’Estudiantes de Mérida. Alla fine di questa prima fase, le vincenti sono: River Plate, Alianza Lima, Atlético Mineiro, Deportivo Cali e Cerro Porteño. Nel primo girone il River Plate era finito a pari dell’Independiente de Avellaneda ma era passato grazie alla vittoria per quattro a uno nella partita spareggio a fine girone giocata nel campo neutro dell’Estadio Vélez Sarsfield. 

Il “Cabezazo di Luque e le altre marcature

Ricorrendo alla terminologia che la stampa sportiva porteña usa per indicare un bel colpo di testa, possiamo dire che i riverplatensi erano passati in vantaggio con un “Cabezazo” di Luque all’ottavo minuto di gioco. Poi, nella ripresa avevano dilagato con altre tre marcature: al 28’, con Passarella su rigore, al 32’ ancora con Luque e al 38’ con Gonzalez. Il gol della bandiera degli avversari era arrivato a cinque minuti dal termine con Outes. Da segnalare che il River Plate in precedenza aveva già vinto un’altra partita con un poker di gol. Mi riferisco alla vittoria per quattro a zero, che “Los Millonarios” di Buenos Aires avevano ottenuto contro la Liga de Quito. La partita fu giocata il 18 luglio del 1978, a Buenos Aires. Le reti furono realizzate da Leopoldo Luque, Juan López, Óscar Ortiz e Eduardo Saporiti.

Nel secondo girone i peruviani dell’Alianza Lima vincono con grande distacco rispetto ai secondi classificati: i connazionali dello Sporting Cristal. La squadra capolista vince tutte le partite eccetto un pareggio interno proprio con lo Sporting Cristal. Nella classifica di questo girone troviamo l’Alianza a 11 punti e lo Sporting a 7. Poi, molto più in basso, i due club boliviani. Nel terzo girone i brasiliani dell’Atlético Mineiro si impongono con un buon distacco dalle inseguitrici. In questo club di Belo Horizonte gioca un certo Toninho Cerezo, centrocampista che nel decennio successivo diventerà noto a tutti i tifosi italiani. 

Le manite dell’Atlético Mineiro

In questo terzo girone, a livello di gol, spiccano i risultati di due “manite” inflitte dall’Atlético Mineiro ai due club cileni (particolarmente severo lo score della seconda manita). 5 a 4 in trasferta a Santiago contro il Palestino e 5 a 1 in casa contro l’Unión Española. In quest’ultimo incontro, al primo minuto di gioco Ziza aveva portato in vantaggio i padroni di casa, con un’azione personale sulla fascia di sinistra. Azione che era terminata con un suo tiro di destro da fuori area. Al 16’, era arrivato il raddoppio di Marcelo Oliveira che concludeva da distanza ravvicinata e centrale su un assist arrivato dalla fascia di destra.   

La doppietta di Paulo Isidoro e gli altri risultati

Poi, Al 21’, Fernando Carvalho accorciava le distanze: bel gol, su calcio di punizione, tirato da oltre venticinque metri dal numero sette cileno. Ma, l’Atlético Mineiro riallungava con una doppietta di Paulo Isidoro. Prima, al 32’, con un suo tiro al volo di destro, su assist di Serginho con un lancio da una trentina di metri partito dalla fascia di destra. Poi, al 45’, con un suo tiro potente calciato da oltre una ventina di metri. Infine, nella ripresa, e più precisamente al 74’, il quinto gol di Jorge Campos che entrava in area e anticipava l’uscita del portiere avversario. Nel quarto gruppo i colombiani del Deportivo Cali si impongono di autorità battendo, all’andata e al ritorno, il concorrente più temibile del loro girone, cioè il Peñarol di Montevideo: Deportivo Cali-Peñarol 1-0 all’andata in Colombia e Peñarol-Deportivo Cali 0-2 al ritorno in Uruguay. 

Il Deportivo Calì superò il Penarol

Particolarmente significativa la vittoria colombiana nello Stadio del Centenario, davanti a circa 55.000/60.000 tifosi del Peñarol (questo almeno è il dato indicato da un commentatore televisivo). In una partita dura (due espulsioni per il Deportivo: Néstor Scotta e Fernando Castro) e ricca di capovolgimenti di fronte, al 21’ Torres scende sulla destra e crossa al centro dell’area avversaria.

Lì, c’è il suo compagno Benitez che insacca molto bene di testa: è il gol dell’uno a zero, risultato con cui si chiude la prima frazione di gioco. Poi, nella ripresa e più precisamente al 68’, quando gli ospiti sono già in inferiorità numerica per l’espulsione di un loro uomo, arriva il raddoppio dei colombiani: rinvio del portiere Pedro Zape, un paio di passaggi tra colombiani a centrocampo e poi Torres punta la porta, si libera di un difensore avversario, supera il numero uno uruguagio e va in gol. Nel prosieguo del match si registra una seconda espulsione ai danni del Deportivo Cali.  

L’entrata in corsa del Boca Juniors ed il cammino degli Xeneizes in Coppa Libertadores

Ma, anche se in nove, i colombiani riescono a difendere il risultato. Degna di nota la prestazione del difensore colombiano Luis Montúfar che aveva il compito di marcare Fernando Morena, bomber uruguagio. Qualche giorno prima dell’incontro di Libertadores, in una partita di Coppa Uruguaiana, l’attaccante del Peñarol aveva segnato sette reti all’Huracán Buceo. Nell’incontro con il Deportivo Cali, invece, Fernando Morena non andò a segno. Sicuramente questo fu in gran parte merito di Luis Montúfar che dovette occuparsi di lui. Nel quinto gruppo vince da imbattuto il Cerro Porteño. Il club paraguaiano parte benissimo con due vittorie nelle prime due giornate. La prima in casa nel derby con il Libertad. La seconda in trasferta in Venezuela contro l’Estudiantes de Mérida (vittorie per uno a zero nel primo incontro e per tre a due nel secondo).

Poi tre pareggi e una vittoria nell’ultima giornata del torneo: Cerro Porteño a nove punti. Seguono i due club venezuelani a sei e cinque punti e infine i concittadini del Libertad fanalino di coda a quattro. A questo punto, come anticipato, entra in gioco anche il Boca Juniors, andando a far parte del primo girone triangolare di semifinale, insieme ai rivali cittadini del River Plate e ai brasiliani dell’Atlético Mineiro. Il River Plate aveva quattro giocatori che erano da poco divenuti Campioni del Mondo: il portiere Ubaldo Fillol, il difensore Daniel Passarella, il centrocampista Oscar Alberto Ortiz e il delantero Leopoldo Luque. Ciò nonostante fu il Boca Juniors a imporsi di larga misura sugli avversari cittadini e su quelli brasiliani. La classifica finale del girone uno di semifinale dirà: Boca Juniors 7, River Plate 3, Atlético Mineiro 2. 

Il Boca Juniors inizia così così ma poi supera il girone vincendo tutte le partite

Gli xeneizes fanno, per così dire, un mezzo passo falso alla prima giornata di Coppa Libertadores, pareggiando in casa col River. Vincono tutte le altre partite: doppia vittoria di andata (in Brasile) e ritorno (in Argentina) contro l’Atlético Mineiro, rispettivamente con i risultati di 1 a 2 e 3 a 1. Infine, vittoria del Boca in casa del River con un rotondo due a zero: gol di Mastrángelo al 64’ e raddoppio di Salinas al 77’. Da registrare le espulsioni dei riverplatensi Saporiti (75’) e Merlo (78’) che fanno terminare in nove la partita ai padroni di casa.

Nell’altro girone di semifinale finiscono Alianza Lima, Deportivo Cali e Cerro Porteño. In questo gruppo, la squadra rivelazione è il club colombiano del Deportivo Cali, con una formazione che schiera il bomber del torneo Néstor Leonel Scotta (l’argentino è il capocannoniere della Coppa Libertadores con 8 reti, ad ex-aequo con il peruviano dell’Alianza Lima: Guillermo La Rosa). 

I risultati della squadra colombiana

La squadra colombiana pareggia la prima per uno a uno nell’incontro casalingo con il Cerro Porteño. E poi vince tutti gli altri incontri a suon di gol, concludendo il girone con due poker di reti in trasferta: Deportivo Cali-Alianza Lima 3-2, Alianza Lima-Deportivo Cali 1-4, Cerro Porteño-Deportivo Cali 0-4.

Le finaliste sono dunque Boca Juniors e Deportivo Cali. Come ho avuto modo di segnalare nel mio secondo volume del libro sul calcio degli anni Settanta (periodo 1975-1977), tra le due squadre, gli allenatori e le rispettive tifoserie, c’erano già stati forti attriti l’anno prima, in occasione della semifinale nella precedente edizione di Coppa Libertadores: accuse a distanza tra i mister, risse tra i giocatori del Boca e tifosi locali a Cali, atteggiamenti vendicativi al ritorno a Buenos Aires. Si tratta di scenari che si riproporranno nelle due finali del 1978.

La finale d’andata tra Boca Juniors e Deportivo Cali

I giornali colombiani sottolineano gli atti intimidatori subiti nella finale di ritorno tra Coppa Libertadores, alla Bombonera, con i tifosi xeneizes a creare disturbi nell’hotel dove soggiornava il Deportivo Cali con grida e scoppi di petardi per impedire il loro sonno. E poi, nel giorno dell’incontro -sempre secondo fonti colombiane- i poliziotti sul terreno di gioco allentavano il guinzaglio dei propri cani quando i giocatori del Deportivo Cali si apprestavano a battere i calci d’angolo. 

Ma, come si è soliti dire “chi è senza peccato scagli la prima pietra”: non è che a Cali i giocatori bonaerensi fossero stati accolti all’insegna del fair play. 

Una partita avara di emozioni

Comunque, la finale di andata allo Stadio Olímpico Pascual Guerrero di Cali finisce con un pareggio a reti inviolate. Un match che non si presta molto a grandi resoconti. Va detto però che, a dispetto dell’assenza di gol, l’incontro è giocato su ritmi alti con frequenti capovolgimenti di fronte e ad un attacco dei padroni di casa, con Néstor Scotta , spesso fa seguito un contrattacco degli ospiti con Hugo Perotti. Ad inizio della ripresa, il Deportivo Cali ha anche una grande occasione per andare in vantaggio. Poco dopo però sono gli ospiti ad insidiare la porta dei padroni di casa: Perotti entra in area avversaria a conclusione di un’incursione sulla fascia sinistra ed è messo giù fallosamente. L’arbitro però lascia correre.

Schematizzando si potrebbe dire che il Deportivo aveva attaccato di più nel primo tempo e il Boca maggiormente nella ripresa. Non c’erano stati però grandi pericoli per i due portieri e il risultato di zero a zero aveva ben rispecchiato l’andamento della partita.

Ma, agli occhi dell’osservatore neutrale, direi che con il risultato di quattro a zero per i padroni di casa (nel ritorno a Buenos Aires), l’esito finale del doppio scontro non lascia spazio a contestazioni. 

Una finale di ritorno di Coppa Libertadores con vittoria schiacciante per gli Xeneizes

Invece, il numero cospicuo di reti merita sicuramente qualche parola di commento. Il primo gol era arrivato con un tiro al volo di destro, effettuato da Hugo Perotti all’interno dell’area dei colombiani. La conclusione arrivò al termine di un’azione iniziata da Zanabria e continuata da Mastrángelo sulla fascia di destra. Raddoppio al 61′ di Ernesto Mastrángelo. Su un lungo lancio da centrocampo di Rubén Suñé, riceve palla sul limite destro dell’area avversario, si libera del suo marcatore e batte il portiere del Deportivo Cali con un forte tiro di sinistro che si infila in porta toccando la parte interna del secondo palo.

Passano meno di dieci minuti e Salinas conquista palla in un corridoio centrale della metà campo del Deportivo. Arrivato al limite dell’area elude l’intervento di un difensore avversario, anticipa l’uscita del numero uno del Deportivo e va a rete con un tiro di destro molto angolato da una ventina metri. Il quarto gol nasce verso il finale, da un errore di un difensore colombiano. Il giocatore riceve il pallone poco fuori dalla sua area, su un lancio di mano del suo portiere e si fa rubare palla da Hugo Perotti che ha gioco facile a puntare la porta e segnare.

Un’ultima nota conclusiva su questa edizione di Coppa Libertadores 1978 con una menzione per Francisco Sá, un giocatore che ha vinto sei volte la Coppa Libertadores: quattro volte con l’Independiente dal 1972 al 1975 e due volte col Boca nel 1977 e appunto nel ‘78.

Il tabellino della finale di andata di Coppa Libertadores tra Xenizes e Deportivo Cali

23 novembre 1978.

Estadio Olímpico Pascual Guerrero, Cali 60.000 spettatori.

Deportivo Cali-Boca Juniors 0-0

Arbitro: Héctor Ortíz (Paraguay).

Assistenti: Romualdo Arppi Filho (Brasile),

César Orozco (Perú).

Deportivo Cali: Pedro Zape, William Ospina, Miguel Escobar, Henry Caicedo, Fernando Castro (57′, Heriberto Correa), César Arce Valverde, Ángel Landucci, Rafael Otero (68, Héctor Jaramillo), Angel María Torres, Néstor Scotta, Alberto de Jesús Benítez. Allenatore: Carlos Salvador Bilardo.

Boca Juniors: Carlos Alberto Rodríguez, Vicente Pernía, Francisco Sá, Roberto Mouzo, Miguel Ángel Bordón, Jorge José Benítez, Rubén Suñé, Mario Zanabria, Ernesto Mastrángelo, Carlos Horacio Salinas, Hugo Perotti. Allenatore: Juan Carlos Lorenzo.

Il tabellino della finale di ritorno di Coppa Libertadores tra gli Xeneizes ed il Deportivo Cali

28 novembre 1978.

Estadio La Bombonera, Buenos Aires . 50000 spettatori.

Boca Juniors-Deportivo Cali 4-0

Marcatori: 15′ e 87′, Perotti; 61′, Mastrángelo; 73’, Salinas.

Árbitro: Edison Pérez Núñez (Perù).

Note: all’89’, espulsione di Fernando Castro.

Boca Juniors: Hugo Orlando Gatti; Vicente Pernía, Francisco Sá, Roberto Mouzo, Miguel Ángel Bordón, Jorge José Benítez (89’Carlos Veglio), Rubén Suñé, Mario Zanabria, Ernesto Mastrángelo, Carlos Horacio Salinas, Hugo Perotti. Allenatore: Juan Carlos Lorenzo.

Deportivo Cali: Pedro Zape, William Ospina (52′, Fernando Castro), Miguel Escobar , Henry Caicedo, Heriberto Correa, César Arce Valverde, Ángel Landucci, Rafael Otero (46′, Diego Edison Umaña), Angel María Torres, Néstor Scotta, Alberto de Jesús Benítez. Allenatore: Salvador Bilardo. 

GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati)

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