LA GAZZETTA DELLO SPORT (a.fr.) – “[…] L’ultima volta dell’Italia in semifinale è Iì, 28 giugno 2012 a Varsavia, dopo il cucchiaio di Pirlo ai rigori nei quarti contro l’Inghilterra, demolita psicologicamente dalla giocata del Maestro […] Dodici anni prima, la semifinale precedente, contro l’Olanda in casa loro, anno Duemila: Amsterdam tutta arancione, mortificata dal leggendario cucchiaio di Totti e definitivamente spenta dalle doti ipnotiche dell’altro Francesco, Toldo […] quando arriva nelle prime quattro, l’Italia ha il telepass: si passa senza pagare il pedaggio. Scaramanzie e scongiuri sono ammessi, ci mancherebbe, ma la storia dice questo […] 5 giugno 1968 a Napoli, contro l’Unione Sovietica. Zero a zero dopo i supplementari, i rigori non esistono ancora come strumento dirimenti, la soluzione è una sola: sorteggio. Cioè si lancia la monetina. Italia e Urss tornano negli spogliatoi […] L’arbitro tedesco Tschenscher lancia la sua monetina: atterra sulla faccia che dice Italia […] i giocatori tornano in campo e allora si festeggia. E poi ancora di più perché l’Italia quell’Europeo lo vince, dopo la ripetizione della finale con la Jugoslavia, unico successo nel torneo della Nazionale.
[…] da raccontare c’è un’altra semifinale, in cui invece la sbarra del casello rimase giù […] nel 1988 gli azzurri di Azeglio Vicini superano il girone di qualificazione ma sbattono sull’ultima grande Unione Sovietica nell’Europeo in Germania: 2-0, gol di Lytovchenko e del formidabile centravanti Protasov (due ucraini, come il Pallone d’oro 1986 Igor Belanov..). In campo c’era Roberto Mancini … ma solo per quarantacinque minuti […]”