lo scrittore francese, a cui non interessa il calcio, è rimasto molto colpito dal dolore mondiale per la morte del campione argentino da volerne discutere sulla scena e sullo schermo: «Diego è un capro espiatorio»
La rivista settimanale Oggi ha intervistato il noto scrittore francese Daniel Pennac, di seguito alcune sue parole sul fenomeno “Maradona”:
Tutto è cominciato il giorno che Pako Ioffredo, l’attore e regista napoletano che collabora con Daniel Pennac, gli telefonò in lacrime: «Mi disse che il “maestro” Maradona era morto. E io non capivo perché piangesse così. Poi mi chiamò Clara Bauer, che è argentina, e anche lei piangeva. Quando sentii piangere anche Demi Licata e Ximo Solano, che è catalano, capii che dovevo indagare. Il calcio non mi interessa», aggiunge lo scrittore francese, campione d’incassi con la saga di Malaussène, «ma volevo capire perché quattro persone del mio ambiente artistico e teatrale ma soprattutto 2 miliardi di persone nel mondo si disperavano per la scomparsa di un calciatore. Che, per quanto bravo, non poteva essere, per loro, soltanto un calciatore».
Ma chi è Maradona?
«Hanno provato a spiegarmelo con lo spettacolo: uno stato d’animo. Un capro espiatorio come Benjamin Malaussène».
Oggi – Valeria Palumbo