In un intervista Instagram concessa al giornalista Carlo Pellegatti, l’indimenticato genio Savicevic ha ripercorso la sua grande carriera milanista fatta di molti trionfi e qualche delusione.
Un racconto pieno di aneddoti ed elogi ai suoi ex compagni di squadra.
Si parte, naturalmente, con lo Scudetto vinto esattamente 24 anni fa e sul suo pensiero riguardante il Divin Codino.
“Mi ricordo bene quella giornata, abbiamo vinto 3-1 contro la Fiorentina che in quel periodo era una squadra forte. E’ sempre bello ricordare quel periodo al Milan. In quella stagione eravamo una squadra piena di campioni”.
“Baggio era uno dei più grandi giocatori che l’Italia ha avuto. Nel Milan forse non ha fatto bene come nelle altre squadre (Juve, Bologna, Brescia, Bologna), ma era un grandissimo uomo. Lui ha avuto tanti problemi al ginocchio, mi ricordo che soffriva tanto in quel periodo”.
Naturalmente, la memoria va a quella che è stata la sua migliore partita in carriera: la Finale di Coppa dei Campioni del 1994 quando il suo Milan distrusse il superbo Barcellona.
“Barcellona era favorito. Giocavamo senza Baresi e Costacurta. In quel momento ho visto Zubizarreta che è uscito e così gli ho fatto il pallonetto. Era la mia serata quella, mi usciva tutto in quella partita, ero in grande giornata e quando era così mi usciva tutto”.
Savicevic racconta anche i retroscena sulla sua mancata presenza nella Finale di Coppa dei Campioni del 1995, persa dai rossoneri contro un giovanissimo Ajax.
“Stavo molto bene in quel periodo, forse il miglior periodo di forma della mia carriera. Purtroppo mi sono fatto male e non ho potuto giocare. Qualche giorno prima, in allenamento, mi sono stirato. Ho provato a recuperare, ma non stavo bene.”
Un pensiero per Fabio Capello, l’allenatore che l’ha portato a diventare uno dei migliori giocatori degli anni ’90.
“Non era facile per lui scegliere perchè eravamo tanti grandi giocatori. Il primo anno ho giocato solo dieci partite. In quel periodo però il Milan aveva grande forza economica, Berlusconi spendeva più di tutti e quindi capitava che qualcuno doveva andare in panchina o in tribuna. In quel periodo eravamo la squadra più forte del mondo”.
Infine, una dichiarazione d’amore al suo Milan.
“Sono stato fortunato a venire al Milan. In quel periodo eravamo la squadra più vista del mondo. Eravamo sempre in finale e giocavamo partite importanti. Ho fatto la scelta migliore.”
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Foto WIKIPEDIA