Il ricordo di Denis Law
Negli anni il calcio scozzese è diventato abbastanza anonimo, ma i suoi calciatori da sempre innervano le consorelle inglesi, oltre a giocare in giro per l’Europa. Eppure, contrariamente a quanti pensano molti, pur avendo gli inglesi dato le regole al calcio moderno, furono proprio gli scozzesi a impostare un gioco fatto di passaggi, il passing game, e quindi più di squadra, rispetto al più “rozzo” kick and rush di matrice inglese. Uno dei rappresentati più importanti della Tartan Army, tra la fine degli anni Cinquanta e metà Settanta, fu Denis Law, scomparso in queste ore.
Nacque ad Aberdeen, portata agli onori della cronaca sportiva da un altro scozzese, ma di Glasgow, Sir Alex Ferguson, e in comune tra i due ci sarà il Manchester United. Dopo aver iniziato nell’Huddersfield United, Law approdò a Manchester, sponda City, da qui arrivò al Torino dopo una sola stagione. Con i granata, allenati dall’argentino Benjamin Santos e capitanati da Enzo Bearzot, avrebbe disputato solo il campionato 1961/1962, mettendo a segno anche dieci reti, ma la stagione dopo sarebbe rientrato in Inghilterra, al Manchester United, con cui avrebbe scritto la sua storia e quella del club inglese, contribuendo a farne uno dei più importanti e blasonati del mondo.
Qui fu fortemente voluto da Matt Busby, che già lo aveva fatto esordire in nazionale, e che stava ricostruendo quel team dopo il disastro aereo di Monaco di Baviera del 1958, in cui perì quasi tutta la squadra proveniente dalla Jugoslavia dopo il match di Coppa dei Campioni contro la Stella Rossa, una squadra che si apprestava già a diventare protagonista, conosciuta come Busby Babes, se non si fosse messo di mezzo un tragico destino.
A malapena sopravvisse lo stesso Busby, che come missione si diede quella di ricostruire un nuovo United vincente, e cominciò inserendo tanti giovani, tra cui lo stesso Law. Si formarono, così, quei Red Devils che avrebbero rinverdito le gesta rimaste incompite dei Busby Babes: Nobby Stiles, Tony Dunne, ma soprattutto George Best e Bobby Charlton, che con Law formarono un trio d’attacco irresistibile.
Fu grazie a loro che arrivarono una FA Cup e due campionati inglesi, e fu grazie a loro che Busby poté saldare il suo debito con i ragazzi che perirono nel 1958, perché giusto dieci anni dopo i nuovi Busby Babes si aggiudicarono la prima Coppa dei Campioni per il Manchester United superando, nella finale di Londra, il Benfica per quattro a uno dopo i supplementari, anche se Law non poté giocare quella gara per un infortunio. Quelle vittorie chiusero un ciclo, che poi sarebbe stato riaperto, più vincente ancora, da Ferguson.
Denis Law, intanto, dopo qualche altra stagione finì la carriera al City, giocando la sua ultima gara ufficiale in nazionale, dove avrebbe collezionato cinquantacinque presenze, affrontando lo Zaire nel match d’esordio della sua nazionale al mondiale tedesco del 1974, chiudendo con trenta reti, primatista di reti in nazionale alla pari di Kenny Dalglish, numeri che danno la misura del giocatore che fu.
GLIEROIDELCALCIO.COM (Raffaele Ciccarelli)