(CORRIEREDELLOSPORT.IT – Foto GOAL.COM)
[…] Lasciare il Milan a 24 anni per iniziare una nuova avventura. Abbandonare il club più forte e titolato del mondo per rimettersi in discussione in una Lazio che prova a risalire la china. […] Questa in sintesi la storia di Diego Fuser, uno dei centrocampisti più forti e completi che il panorama calcistico italiano è stato in grado di proporre negli Anni Novanta.
[…] “Da una parte quella fu una sorta di chiusura del cerchio, dall’altra penso che l’epilogo più giusto per la mia esperienza laziale sarebbe stata la vittoria dello scudetto. A Roma ho passato sei anni bellissimi e credo di aver contribuito alla costruzione di una squadra che con Eriksson ha vinto tutto.
[…] L’avventura laziale di Diego Fuser inizia l’estate del 1992. Il centrocampista arriva dal Milan dove ha contribuito a vincere lo scudetto. […] “Quel Milan era una macchina quasi perfetta. Se leggiamo i nomi di quella squadre ci vengono ancora oggi i brividi. Sono stato allenato da due tecnici straordinari. Sacchi era avanti rispetto agli altri. Ci diceva sempre che il singolo era importante, ma mai come la squadra. Capello aveva grande mentalità e sfruttava al massimo i suoi giocatori”.
L’estate del 1992 segna l’avvento di Sergio Cragnotti alla guida del club capitolino. […] “Alla guida della Lazio c’era Dino Zoff. Un uomo eccezionale e un grande tecnico che mi ha insegnato tante cose. Ho saputo a distanza di tempo che ha fatto di tutto per portarmi a Roma. Iniziare un’avventura del genere sentendo la fiducia del proprio tecnico è importante e credo di averlo ripagato sul campo. Arrivavo da anni al Milan in cui giocavo con lo stesso modulo e quindi sono stato favorito. Certi movimenti mi venivano naturali”. Eccezionale poi l’intese con Beppe Signori. “Giocare al suo fianco è stata la mia fortuna. Ragazzo eccezionale e attaccante incredibile”.
Sei stagioni in maglia biancoceleste, 242 presenze e 42 gol. “Il più bello lo segnai contro il Cagliari dopo un assist di Paul Gascoigne. Una mezza rovesciata bellissima. Che giocatore Gazza e che persona. Ci ha fatto divertire tanto. Una volta si presentò al campo di allenamento con una moto da cross. Un giorno lasciò gli spogliatoi dopo l’allenamento della mattina ed era quasi rasato, arrivò per la seduta pomeridiana con la coda e i capelli lunghi. Indimenticabile quella volta che a Seefeld, in ritiro, rubò la macchina da golf e cominciò a girare come un pazzo. Persona incredibile e giocatore eccezionale”.
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