EUROSPORT.COM (Daniele Fantini) – In occasione dei 77 anni di Dino Zoff, nato a Mariano del Friuli il 28 febbraio 1942, ricordiamo il suo gesto leggendario che valse la vittoria dell’Italia sul Brasile ai Mondiali di Spagna 1982: a un minuto dalla fine, il portiere azzurro inchiodò sulla linea di porta un colpo di testa di Oscar evitando un gol già fatto e permise alla nostra Nazionale di approdare in semifinale.
“La fermai sulla linea. Passai cinque secondi terribili. Non vedevo dove fosse l’arbitro e pensavo potesse aver visto male. Io, fortunatamente, rimasi con la palla inchiodata lì. Poi, scorsi l’arbitro sulla mia destra. Aveva visto giusto, e allora mi rilassai… – Dino Zoff.”
5 luglio 1982, stadio Sarrià di Barcellona, Italia-Brasile. In palio c’è la qualificazione alla semifinale della Coppa del Mondo. L’Italia, reduce da una prima fase opaca nel girone con Polonia, Perù e Camerun (tre pareggi e turno superato soltanto per il maggior numero di reti realizzate rispetto al Camerun), apre la seconda fase piegando per 2-1 l’Argentina, ma è costretta a superare anche il Brasile di Zico, favoritissimo per la vittoria del torneo, per passare. Alla Seleçao, forte del 3-1 sull’Albiceleste, basta invece un pareggio per mantenere la vetta del raggruppamento in virtù del maggior numero di gol segnati.
La partita è una valanga di emozioni, accese da un Paolo Rossi reduce dal biennio di sospensione per il calcio-scommesse: Pablito apre le danze al 5′, Sócrates risponde al 12′, Rossi raddoppia al 25′, ma Falcão, grazie a un’impercettibile deviazione di Bergomi che trae Zoff in inganno, pareggia nuovamente al 69′. Ancora Rossi, con una tripletta, timbra al 74′ il nuovo vantaggio azzurro, il guizzo che precede il lungo forcing finale verdeoro.
Minuto 89, punizione dalla sinistra per il Brasile. Eder va sul pallone e pennella un assist delizioso sul secondo palo, dove interviene, imperioso con i suoi 187 cm, il difensore centrale, Oscar. Stacco di testa perfetto, palla indirizzata violentemente verso l’angolino alla sinistra di Zoff ma, in una frazione di secondo, il portiere azzurro scrive la storia, inchiodando quello stesso pallone sulla riga di porta. Un riflesso meraviglioso, corredato da un gesto tecnico magistrale. No, non è gol, ma è la parata più bella e importante della carriera di Dino Zoff e della nazionale azzurra.
” Zoff disse che quella era stata la parata della sua vita. Viceversa, sarebbe stato il gol della mia vita. Cinque centimetri, e tutto sarebbe cambiato. Non solo quel giorno, ma per sempre. In Brasile, ancora oggi, siamo quelli che hanno perso – José Oscar Bernardi”
Dino Zoff solleva la Coppa del Mondo a 40 anni compiuti: è il terzo trionfo mondiale per l’Italia dopo quelli del 1934 e 1938.Getty Images
Superato il Brasile, l’Italia batterà poi in semifinale la Polonia per 2-0 con un’altra doppietta di Paolo Rossi (che sarà capocannoniere del torneo con 6 reti) e trionferà per la terza volta nella storia superando la Germania Ovest per 3-1 in finale. All’età di 40 anni e 134 giorni, Dino Zoff diventerà il campione del mondo più anziano della storia, un primato che detiene tuttora.
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