Le braccia tese al cielo e i pugni chiusi. Gli occhi che brillano. La bocca spalancata che urla di felicità. E poi ancora il tricolore sul petto e quel numero venti sulla schiena […] Memorie del passato che stanno diventando realtà grazie alla mano di Domenico Sepe […] un’artista che nella sua vita ha creato decine di monumenti e statue (non ultima quella dedicata a Diego Armando Maradona e da destinare allo stadio San Paolo) […] all’interno del suo studio di Afragola, lo scultore sta completando l’opera […] In quella nuova piazza che verrà creata davanti al Menti […] svetterà la statua in bronzo a grandezza naturale di Pablito […] «Rossi – osserva Sepe – è un punto di riferimento per tutti. Rappresenta il simbolo dell’Italia: ci ha portato sul tetto del mondo. Per me è un motivo di orgoglio poter donare la mia opera».
[…] l’artista […] ha deciso di mettersi a disposizione di Vicenza e della famiglia Rossi senza chiedere un compenso per la sua creazione “[…] Era doveroso per me donare la mia professionalità e il mio “modellato”». Che, per intenderci, rappresenta la base e non va confuso con la successiva fusione in bronzo e la creazione vera e propria dell’opera. […] «Perché il bronzo?», è la domanda posta allo scultore. «Ci dà la garanzia di durare nel tempo, poiché non si corrode, tant’è che è considerato un materiale eterno. Ha un’altra caratteristica: è vuoto. Secondo i grandi artisti l’interno costituisce lo spazio per accogliere lo spirito».
Ilgiornaledivicenza.it (Nicola Negrin)
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