GLIEROIDELCALCIO.COM (Marco Cianfanelli) – Nella seconda edizione della Nations League, recentemente conclusasi, l’Ungheria ha fronteggiato la Turchia lo scorso 18 novembre 2020 sconfiggendola per 2 – 0. Con questa vittoria l’Ungheria è riuscita a passare dalla Nations League B alla Lega A, quella per intenderci, dove sono presenti le sedici federazioni continentali con il ranking UEFA più elevato.
Il gagliardetto odierno è quello scambiato tra i capitani e nella fisionomia conferma le caratteristiche dei gagliardetti delle rappresentative magiare utilizzati a partire dagli anni duemila.
Essi, infatti presentano, su uno sfondo riportante il tricolore ungherese, lo stemma circolare della federazione ungherese insieme ai dettagli della partita.
Con particolare riferimento allo stemma della federazione, esso venne introdotto a partire dagli anni novanta quando l’Ungheria decise, dopo la caduta del regime comunista e delle relative insegne, di adottare un nuovo emblema rappresentativo del retaggio storico magiaro. In pratica lo stemma attuale della nazionale ungherese riprende lo stemma simbolo dell’Ungheria caratterizzato, nel lato sinistro, da alcune fasce orizzontali bianco e rosse, retaggio dei simboli appartenenti alla famiglia reale ungherese (Arpadi) mentre sul lato destro viene raffigurata una croce patriarcale che sormonta le cime di tre montagne con alla sommità di una di esse una corona rappresentativa la Corona di Santo Stefano, simbolo dei sovrani di Ungheria.
Tradizionalmente i gagliardetti ungheresi hanno sempre mostrato i colori del vessillo nazionale abbinato allo stemma della federazione che, nel periodo del regime comunista, riportava le insegne allora in uso. Parlando della nazionale ungherese la memoria non può far altro che tornare addietro ai tempi che furono quelli della cosiddetta “squadra d’oro” in ungherese “Aranycsapat”. Commemoriamo, con l’occasione, quella squadra di grandissimi campioni con il gagliardetto nella foto a seguito a immortalare la bellezza di una squadra rimasta nella mente di tutti amanti del bel calcio.
Gagliardetto della partita Ungheria – Svezia giocata nel 1949
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.