E’ stato un protagonista del calcio tra gli anni ’70 e gli ’80. Un centrocampista che ha saputo conquistarsi la gloria soprattutto con le maglie di Sampdoria e Roma
Loris Boni lo raggiungo per la serie Le Interviste degli Eroi e comincio a farmi raccontare il pallone di quegli anni, fatto di semplicità, agonismo e rivalità. La domanda sugli inizi, come sempre, è d’obbligo … “Ho iniziato a giocare all’oratorio, a Legnano. Dopo sono andato alla Solbiatese per due anni, prima di essere acquistato dalla Sampdoria. L’oratorio era la strada per tutti i ragazzini, un posto che dava sicurezza e che mi ha fatto iniziare il mio futuro calcistico. Ricordo che la Solbiatese mi vide giocare ad un torneo serale e mi acquistò“.
Mi faccio raccontare com’era la Serie C degli anni ’70 … “C’era molta più qualità e molta competitività. Senza togliere nulla a quella di adesso, direi che era un palcoscenico importante”.
L’arrivo alla Sampdoria, nel 1971, segna il debutto di questo grande mediano in Serie A. Quattro stagioni da protagonista ed un gol salvezza rimasto nella storia … “La Samp puntava molto sui giovani e hanno deciso di acquistarmi. Il gol salvezza del ’73 ci permise di salvarci all’ultima giornata contro il Torino. Ne ho fatti anche altri di gol importanti. In quella partita c’era la paura ma noi non ci siamo mai rassegnati e ci abbiamo creduto. Vincemmo con merito“.
Durante gli anni in blucerchiato arrivano anche la maglie azzurre dell’U21 e dell’U23 … “Ho fatto tutte le trafile e anche una presenza nella Sperimentale, con la prospettiva di passare con la maggiore. All’epoca ci andavi dopo aver dimostrato di meritarla la convocazione. C’erano Pulici, Graziani, Facchetti (che provò a giocare da libero), Zaccarelli. L’allenatore era Bearzot, una persona vera che trasmetteva fiducia”.
Poi l’approdo a Roma, sponda giallorossa … “Quattro anni non brillantissimi perché la prima stagione ebbi un grave infortunio. C’era Liedholm, una grande persona e un grande maestro. Il gol che mi ricordo è quello in Coppa Uefa che mi ripagò di tanti sacrifici”.
Il Gol di Loris Boni contro l’Oster IF (Foro asromaultras.org)
Nella carriera di Boni anche le esperienze con Pescara e Cremonese. Mi faccio raccontare quest’ultima, in una squadra che aveva tra le sue fila un giovanissimo attaccante dal grande futuro … “Una Cremonese che stava crescendo. Anni positivi con un giovanissimo Vialli, appena 17enne. Si vedeva che era fortissimo: non c’era bisogna di essere esperti per capirlo”.
Infine il ritorno da dove era partito, dalla Serie C che era stato il suo trampolino di lancio … “Ho fatto sei mesi a Novara e tre anni a Legnano. C’era un buon calcio e belle squadre”.
Concludo con la solita domanda d’obbligo, quella sull’avversario e sul compagno più forti … “Dico Luisito Suarez come compagno e Rivera come avversario. Gianni non lo riuscivi a marcare, di una intelligenza incredibile. Luisito era un calciatore totale, di grande movimento, dotato di una grande tecnica. Un grande uomo”.
Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto.
Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana.
Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel.
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